cominciare a porsi un obiettivo realistico, ovvero di valutare se Bergamo possa davvero aspirare a diventare, ancor prima che Capitale Europea della Cultura, contesto attrattivo funzionale e complementare all’evento del quale potrebbe diventare testimone. Dal momento che nel 2019 toccherà all’Italia individuare una propria città che rappresenti in ambito continentale la Capitale della Cultura, l’amministrazione cittadina è chiamata a puntare con decisione al perseguimento di questo evento che costituisce, per ovvi motivi, una occasione da non perdere. L’orizzonte temporale è ben scandito e comincia con il bando nel 2012, per culminare con l’assegnazione nel 2014.
     Candidare Bergamo, al di là delle aspettative di aggiudicazione o meno, è una sfida che costringerà gli amministratori a proporre delle strategie di sviluppo complessivo, in primis per la finalità per la quale si concorre, per un periodo di tempo medio lungo. Come ben si immaginerà le ricadute positive, economiche e non, si porranno ben oltre il 2019, posto che gli sforzi da affrontare costituiranno un patrimonio di investimenti per il futuro della città. L’ambizioso progetto, rivestendo una connotazione continentale, dovrà rispondere quindi ad un tema di dimensioni europee fondato sulla cooperazione culturale che promuova la partecipazione dei cittadini e che sia in rete con altre città europee.
     La domanda che è lecito porsi, sollecitata anche dal grande caos burocratico, logistico ed organizzativo, che avvolge un altro evento internazionale qual‘è l’Expo 2015, riguarda la capacità effettiva di Bergamo di poter degnamente rappresentare le esigenze collegate alla manifestazione. Oggettivamente, guardando ciò che è stato fatto e gli sforzi per promuovere iniziative culturali, si può affermare, senza retoriche o campanilismo di facciata, che la città ha vissuto negli anni scorsi una grande stagione di restauri che ha esaltato il patrimonio storico locale, che ha valorizzato i luoghi della cultura e che oggi dovrà proseguire con il Teatro Donizetti, il museo donizettiano e con la riqualificazione di altri siti, che dovranno diventare fruibili per la collettività. Il Piano di Governo del Territorio ha, poi, individuato in città il polo delle arti figurative ed un percorso che unisce la Pinacoteca Carrara, la GAMeC e in futuro, probabilmente, l’ex caserma Montelungo, area destinata ad essere riconvertita per finalità pubbliche, tutti temi già affrontati in questa rubrica. La città dispone di musei Civici e di un cartellone ricco di iniziative prestigiose, dalla musica al cinema, dall’arte contemporanea al teatro e alla danza. Inutile, infine, ricordare la suggestiva cornice della bellissima Città Alta, che, con il suo

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