dalla musica in sottofondo e accolti da balle di fieno come poltroncine. Girando la città restano sempre molto apprezzati anche il Chiostro di San Francesco, i locali lungo la Corsarola e lo spazio estivo nel parco di Sant'Agostino, dove vengono proposti concerti e incontri per un pubblico allargato e più esigente. Fra le novità di questa estate, che arricchiscono la già vasta offerta generale, c'è anche l'allestimento della tensostruttura nel parco Goisis a Monterosso. Anche i residenti di questo quartiere, tradizionalmente ritenuto un dormitorio decentrato con insediamenti residenziali, sembra abbiano accolto con grande favore le iniziative del Comune rivolte ad animare una zona un po’ spenta sebbene abbastanza popolosa.
     Tutto ciò proietta ovviamente Bergamo in un contesto diverso rispetto alla sua tradizionale vocazione di città sonnecchiosa e poco incline all’evasione e al divertimento, trasformandola in una realtà finalmente dinamica ed attrattiva. Negli intendimenti del direttivo cittadino si vuole recuperare il ruolo centrale del nucleo urbano per attirare un’eterogenea massa di persone, dalle famiglie ai giovani, al fine di coinvolgerli attivamente nella vita della città per favorire i meccanismi che governano l’aggregazione sociale, sostegno per mantenere competitivo lo sviluppo e la sopravvivenza del commercio.
     La decisione dell’amministrazione non può che essere lodata anche se ciò presuppone il classico rovescio della medaglia ovvero le inevitabili lamentele di chi non approva completamente il coinvolgimento collettivo con conseguente baccano assicurato. Proprio sotto questo profilo vale la pena osservare come l’occasione per animare la città con manifestazioni di rilievo debba accompagnarsi ad una politica adeguata ed attenta, sia per quanto riguarda la mobilità e l’accesso sia per quanto attiene il rispetto per i residenti, tenuto conto che non può certo essere sacrificato il diritto alla quiete in nome di eventi giudicati a carattere prevalente. Se così non fosse si correrebbe il rischio di trasformare la circoscritta Bergamo in una sorta di Naviglio milanese dove da anni si combatte una battaglia tra il comitato dei residenti, i commercianti e i frequentatori dei numerosi locali della zona, tutti rivolti a sostenere le rispettive ma difficilmente conciliabili esigenze.
     Bergamo, come già detto in altre occasioni, non è né potrà mai essere Milano pur restando tuttavia un contesto potenzialmente attrattivo sia per la conformazione territoriale sia per l’accessibilità. L’attenzione dell’amministrazione dovrà quindi tenere conto di una mobilità che sia