Ci puoi raccontare un aneddoto per così dire motociclistico?
     “Il primo che mi viene in mente: io e il Còchet, a inizio settembre, decidemmo di andare nella Ötztal in Austria passando dal Timmelsjoch. Durante una sosta poco sopra San Leonardo di Passiria al Còchet parve di vedere dei fiocchi di neve, ma pareva strano, in effetti. Invece era neve, eccome, e in cima, a 2509 metri, con 10 cm già attaccati sull’asfalto e solo noi, unici pazzi, in giro, non ce la passammo propriamente benissimo! L’aspetto lunare del passo era reso ancor più assurdo dal manto bianco.”
     Sia nel brano “Motocross” di Ivan Graziani da te adattato e cantato in dialetto bergamasco, sia nel tuo brano “Moto Gussi R. & R.” emerge in un certo senso quel binomio Donne e Motori tanto decantato, ma trovi che siano due realtà davvero così inscindibili? E ti ha aiutato di più a far colpo su una ragazza la “due cilindri” o la chitarra?
     “Sarà che tra le mille cose che ti può dare una moto spiccano anche concetti quali quello di sensualità, ma anche di sessualità e, perché no, di piacere. L’accostamento non è dunque ardito. Non ho mai notato, comunque, ragazze interessate a me né per la chitarra né per la moto. Credo però di sentirmi più sexy sulla California che non con la chitarra in mano: non sono un gran chitarrista, in effetti, ma credo di saper andare in moto.”
     Se in un futuro prossimo venturo ti trovassi nella necessità di cambiare la tua “California” per cosa opteresti? E riusciresti mai a rottamarla questa tua “Aquila di Ferro” o la serberesti gelosamente come un prezioso cimelio?
     “La mia California non vale più nulla. Venderla avrebbe senso solo se non avessi spazio dove tenerla o se ci fosse un mega incentivo statale sulla rottamazione, ma, francamente, non so se saprei liberarmene così facilmente. Ho l’abitudine di affezionarmi maledettamente a ‘sti tòc de fèr! La tegnerò ‘n sala al pòst dela pultruna dai... Oggi come oggi non vedo nulla in grado di prendere il suo posto, ma in cima alla mia attuale classifica c’è la Triumph Bonneville nera. Mi sa che prima o poi me la prenderò perché più la vedo più la sento mia. Proverò anche a guidarla se capita…”
     Per quanto riguarda la tua carriera di cantautore non possiamo fare a meno di rilevare le tue metamorfosi, in una continua e progressiva crescita ed evoluzione artistica dagli esordi ad oggi. Ci puoi brevemente riassumere in cosa differisce e come è maturato il Bepi in questi anni?
     “Mi infastidiva il continuo dualismo Tiziano Incani - Bepi, quasi che il primo facesse le cose migliori mentre il secondo mi desse da mangiare. Le potenzialità, invece, del Bepi erano tali da potere ottenere quasi tutto in quella veste. Bastava far convergere su di lui le svariate peculiarità che da sempre mi appartengono: comico, cantautore, difensore del dialetto, dissacratore, rocker, uomo della porta accanto… dentro il Bepi ci sta un sacco di roba adesso! Prima,

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