Ci arrischiamo in zone di solito poco battute nelle interviste a personaggi politici. Cerchiamo infatti di indagare il lato più umano del nostro intervistato, quello che raramente traspare dai programmi politici.
Ci può elencare le tre cose che contano di più nella vita?
Roncalli - "Forse sarà un po' banale," si difende, dopo aver riflettuto qualche istante, "ma per me sono gli affetti, l'amicizia e la salute."
 
Bruni - "In ordine direi: l'amore, la libertà e la solidarietà," snocciola l'avvocato.
 


Perché si è candidato sindaco?
Roncalli - "Perché il mio partito me l'ha chiesto," risponde Roncalli, " mi è sembrato giusto accettare. Inoltre credo sia una bella sfida che voglio intraprendere," chiarisce, mettendo in evidenza quel lato battagliero già intuibile in precedenza.
Bruni - "Perché. me l'hanno chiesto," ci spiega sorridendo Bruni, "ma non solo, ovviamente, anche perché da parte mia, raggiunto un certo livello di successo professionale, mi sembrava giusto fare qualcosa di diverso e, soprattutto, di utile. È per me gratificante e allettante, ma anche doveroso."
Che cosa non avrebbe fatto se fosse stato al posto di Cesare Veneziani?
Roncalli - "Non avrei fatto il sindaco a modo suo, arroccato e lontano dalla gente, senza dedicare attenzione ai problemi dei cittadini."
 
Bruni - "Non mi sarei arroccato come ha fatto Veneziani, chiudendomi al dialogo con i cittadini. Inoltre non avrei impiegato le mie energie per la Tangenziale est" (la strada che permetterà di collegare l'autostrada, la parte sud-est della periferia di Bergamo e la bassa val Seriana alla strada provinciale 35 Nembro-Bergamo per 53 milioni di euro, n.d.r.).
Che cosa avrebbe fatto invece se fosse stato al posto di Cesare Veneziani?
Roncalli - "Avrei fatto quello che io intendo effettivamente realizzare se diventerò sindaco," spiega con convinzione, "ossia privilegiare l'aspetto sociale e della sicurezza della città. Le grandi opere pubbliche servono, ma bisogna avere un occhio di riguardo alla persona, al cittadino. Ad esempio, il problema degli anziani è stato proprio malgestito: una vera vergogna per Bergamo.
Bruni - "Avrei trasformato il Comune in una casa di tutti," ci svela Bruni anticipando un lato tipico della sua politica, rivolto alla integrazione con le parti sociali. "Avrei messo al primo posto," continua, "la qualità della vita e i diritti della persona."
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