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LA NUOVA LEGGE ANTI KEBAB ESISTE DAL 1987...
                                              di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

     Ci siamo sbagliati tutti, abbiamo preso una bella cantonata, io per primo! Nell’editoriale del mese scorso anche io ho parlato della legge anti Kebab, sulla falsa riga delle notizie da me apprese dalla televisione e dai quotidiani, i quali ne hanno parlato sia bene sia male e tutti come se fosse una legge nuova, invece, scopro solo ora attraverso la Confesercenti che si tratta di una norma di vent’anni fa.
     Nel 1989 il Comune di Bergamo recepì la Legge numero 15 del 1987 in materia di tutela dei centri storici nei confronti di certe attività commerciali non compatibili con il contesto locale. La proposta accolta dalla giunta di allora fu formulata dalla Confesercenti e dalla Circoscrizione 3, vietando, per Città Alta ed alcune vie dei vecchi borghi, l’esercizio di alcune attività commerciali come l’asporto di pizze, focacce, gelati. L’anzidetta legge nacque con l’arrivo in Italia dei Mc Donald; lo scandalo di allora fu l’apertura di uno di questi in Piazza di Spagna, a Roma.
     Il buon Bersani (ti pareva!), con il Decreto Legislativo numero 114 del 1998, abrogò l’articolo 4 della Legge 15/1987, trasferendo alle Regioni i poteri di scelta dei luoghi adatti o meno per questo tipo di attività. Praticamente la Regione Lombardia si è ricordata dopo venti anni di applicare una norma esistente!
     Chiuso il discorso “cosa mangiamo oggi” con questa doverosa precisazione, passiamo allo stadio di calcio di Bergamo. Allora, dove lo si fa? Non voglio entrare nel merito del giusto o sbagliato farlo al parco della Grumellina, dico solo che effettivamente non è una novità; il nuovo Sindaco Franco Tentorio aveva effettivamente dichiarato in campagna elettorale le sue chiare idee sulla realizzazione del nuovo stadio, probabilmente a Grumello, a meno che, sue testuali parole, ci sia una proposta di un luogo migliore. “Valuteremo”, ha concluso.
     La mia provocazione è la seguente: sono tre le possibili “location”? Grumello, Zanica o Grassobbio? Bene, costruitelo dove vi pare, mi è indifferente, ma, visto che io sono per il verde, per il non distruggere parchi naturali come quello a sud di Bergamo, nei due luoghi restanti non giovati dal nuovo stadio, dai centri commerciali conseguenti, dalle infrastrutture necessarie, costruite un bel parco, piantate alberi, erba e quanto serve, dalle piste ciclabili ai giochi per i bambini.
     Mai una volta che si senta dire “vogliamo realizzare una nuova area verde”… sì, ma non 60 mq di aiuole, una vera zona verde… le varie amministrazioni si sono palleggiate il merito di aver realizzato dei parchi in città, dove?!? Me li indicate per favore tramite e-mail? Si sono manutenzionati quelli esistenti, si sono ristrutturati quelli esistenti (ricordate le grandi inaugurazioni dei parchi in città? Erano solo delle riaperture…), ma mai che ve ne sia realizzato uno nuovo. Anzi, con grande fatica non si è portato via prezioso spazio a quelli esistenti nel nome della cementificazione!
     Ex Sace, ex Enel, ex Riuniti, ma perché nessuno pensa di farci un grande parco? Grumello, Zanica o Grassobbio, se in uno dei siti si può realizzare lo stadio significa che i restanti sono liberi, sono nello stato di “luoghi dismessi da riqualificare”. Se si toglie un pezzo di verde dal parco agricolo della Grumellina, realizziamo due grandi parchi nei restanti e colleghiamoli con una “autostrada” ciclabile, con piazzole di sosta ombreggiate per i pedoni, bagni arredati da immagini storiche delle montagne bergamasche, stralci di storia bergamasca in bacheche. Perché ogni volta che si demolisce una zona edificata vi si ricostruisce? Perché ogni Piano di Governo del Territorio prevede di mangiarsi l’equivalente di un campo da calcio in periferia per edificare? Ditemelo voi!

 

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