la mitotanemia; in sostanza, è necessario tenere sotto controllo la quantità di mitotane nel sangue, in quanto non deve superare una certa soglia, altrimenti diventa tossico. Allo stesso tempo deve essere presente in un range superiore a 14 microgrammi per millilitro di sangue, altrimenti non è efficace. Questo farmaco è importante per la mia malattia, è quello che, di base, ne blocca la crescita. Ciò che mi lascia perplessa è il fatto che questo tipo di esame è possibile effettuarlo solo qui, ad Orbassano. In tutta Italia, compresa la Lombardia, il centro di eccellenza della sanità, non c’è un ospedale che ha il kit per farlo, molti, anzi, nemmeno sapevano che diavolo fosse…”
     Come si è detto, ogni ciclo chemioterapico deve essere effettuato a cadenza mensile. Per noi, che siamo sani, è facile dire ad Anna di rispettare le prescrizioni mediche… ma mettiamoci nei suoi panni. Dopo le news di Orbassano avrebbe dovuto iniziare subito con il terzo ciclo, anzi, era già in ritardo; alla fine iniziò l’11 novembre, d’altronde doveva riprendersi fisicamente, doveva acquisire un minimo di appetito prima di lanciarsi in un nuovo calvario.
     Terzo e quarto ciclo al DH …male, fu dura, veramente dura. Effettuò tutto, regolarmene, ma fu veramente dura. Bene o male ebbe tutti gli effetti collaterali di cui vi risparmio i dettagli. Finì il 17 dicembre, giusto in tempo per le festività 2010.
     Andai a trovarla poco prima di Natale. Anna non voleva vedermi, ma è assolutamente naturale. Non voleva vedere nessuno, si chiuse in casa in attesa di stare meglio. Credetemi, non intendevo assillarla con il mio diario da scrivere, non ne parlammo nemmeno, volevo solo abbracciarla, consolarla, farle capire che le ero vicino. Certo, anche percepire di persona come ci si sente.
     La trovai visibilmente sciupata, gonfia a causa dei liquidi corporei difficili da smaltire in quelle condizioni fisiche, ma mi sarei aspettato di peggio, sostanzialmente. In certi momenti è importante sentirsi amati, sentire che quelli che contano per te ti sono vicini, ma la mia cara amica scelse di trascorrere le festività a casa con il suo compagno, senza nessun altro, nessun parente, nonostante le loro ingenue insistente, in fondo che cosa vuoi festeggiare. A parte la situazione contingente, quali erano le sue prospettive? Il futuro ancora non era delineato, avrebbero funzionato gli altri due cicli di chemio? Lo avrebbe saputo solo più avanti, dopo l’ennesima TAC che effettuò il 4 gennaio del 2011, nemmeno attese l’Epifania. Tuttavia, tramite e-mail, ricevette tanto affetto, tanti amici che le furono digitalmente vicini. Il telefono invece no, è qualcosa che per lei avvicina troppo. Non è questione di cattiveria, ma di

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