Romagna (2012); Rosanna Dibenedetto (2012); SFIDA – contributo per acquisto simulatore di guida per conducenti disabili (2011); Associazione Nazionale Alpini – Contributo Progetto “Un ponte per Herat” a Bala Murghab (2011); Federica Cannas (2010 e 2011); Associazione "Humanitarian Help For Poor People Onlus" (2010); Associazione Comitato per la Vita Daniele Chianelli Onlus (2010); Manuel Bracciante (2010); Associazione Italiana Sindrome di Moebius Onlus (Giorgia Laghi) (2010); AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie - Linfomi e Mieloma (2010); Fondazione Stefano Borgonovo Onlus (2010); Solidarietà e servizio Onlus (2010); Vincenzo Conte (2010).
     Infine, in corso d’opera, la fondazione ha un grande progetto che stava molto a cuore a Mennea: una sede adeguata per la Biblioteca della Fondazione stessa. Stiamo parlando di non meno di 100.000 volumi riguardanti sport, diritto comunitario e sportivo e la storia di Roma, un patrimonio librario, cartaceo e digitalizzato, raccolto da lui stesso nell’arco della propria vita e che la fondazione renderà disponibile gratuitamente.
     Tornando alla vita del protagonista di questa biografia, nel 2010, sempre insieme alla moglie, si occupò anche di sostenere una class action negli Stati Uniti per tutelare i risparmiatori italiani travolti dal crac finanziario della Lehman Brothers.
     Oltre alla carriera accademica, Pietro Paolo Mennea fu curatore fallimentare, eurodeputato a Bruxelles, dal 1999 al 2004, commercialista, nonché direttore generale della Salernitana, nell’annata 1998-1999.
     L’immagine che Mennea ha impresso nella mente e nel cuore degli italiani, con una impronta indelebile, è senza dubbio quella di uno dei più grandi atleti che la storia italiana abbia mai avuto. Mennea iniziò la propria lunga carriera sportiva internazionale nel 1971, quando debuttò ai Campionati Europei, qualificandosi terzo nella staffetta 4x100 metri e sesto nei 200 metri; il debutto in ambito olimpico, invece, avvenne nel 1972, partecipando ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera, dove si aggiudicò la finale dei 200 metri, specialità agonistica nella quale ha sempre eccelso, classificandosi terzo dietro al sovietico Valerij Borzov, suo grande idolo fin da piccolo, e all’americano Larry Black.
     Ai Campionati Europei del 1974 Mennea vinse, infine, l’oro nei 200 metri e si piazzò secondo, dietro al suo mito ed eterno rivale Borzov, nei 100 metri e nella staffetta veloce; purtroppo, a causa di alcune prestazioni deludenti, l’atleta decise di non partecipare nel 1976 ai Giochi Olimpici di Montréal; il pubblico italiano protestò e contestò vivacemente la sua decisione, “obbligandolo”, così,

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