Quanto tempo passa dal momento dell’incontro a quello del trasferimento in Italia?
     “Trascorrono complessivamente circa sei settimane. La prima settimana, dal primo incontro al rilascio del primo decreto, riguarda l’affido preadottivo, poi un mese di affido preadottivo, terminato il quale viene emesso il secondo decreto, che riguarda l’autorizzazione all’adozione; quattro o cinque giorni lavorativi per ricevere il nuovo passaporto per il minore, i documenti necessari per l’espatrio e l’autorizzazione all’ingresso dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, che ha la sede a Roma. Vorrei qui soffermarmi un attimo, perché la legge dice che il periodo preadottivo è di un mese, ma nel caso di problemi particolari, come la difficoltà ad inserirsi, l’Ufficio Tutelare insieme ai Servizi Sociali di competenza possono decidere di prolungarlo.”
     Durante la convivenza con il minore all’estero ci sono momenti di criticità? Come vengono affrontati?
     “Le difficoltà possono essere tante. Secondo la mia esperienza personale, posso dire che a volte ci sono dei bambini che non hanno elaborato del tutto i vari traumi subiti durante l’abbandono e in questo caso hanno bisogno di


maggior tempo per potersi affidare ad una nuova famiglia. La prima settimana di convivenza, di solito, è molto rosea, ci sono tante novità, vedono e fanno cose che magari non hanno mai fatto prima, dopo, si entra nella normalità della vita quotidiana e ci sono delle regole. Noi collaboratori consigliamo sempre ai genitori di mettere dei paletti, i bambini devono capire che i genitori ci sono e vogliono loro bene, ma devono anche fare dei passi per andare loro incontro e nel momento in cui capiscono di non essere in un parco giochi a volte vanno in crisi. Sicuramente la paura di dover imparare una lingua completamente diversa e di dover lasciare alle spalle il proprio Paese, degli amici e anche la
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