Tornando nuovamente ad analizzare la voce relativa all’acquisto di testi e documenti, è rilevabile la propria “criticità”, anche in relazione a come rappresenti l’elemento più intrinseco di un luogo deputato alla conservazione dei libri e alla diffusione della lettura; non a caso, da tale analisi emergono le note meno liete di questa nostra piccola indagine. L’acquisto documenti, infatti, con la sola eccezione delle biblioteche della provincia di Varese, ha subito ovunque in Lombardia un calo, presumibilmente dovuto ai tagli ai bilanci di gestione della rete bibliotecaria: nel 2010, rispetto all’anno precedente, Bergamo ha acquistato il 2,67% in meno, ma, ad esempio, è andata peggio a Brescia, con il 14,84% in meno; la stessa quota percentuale delle spese di funzionamento delle biblioteche bergamasche relativa all’acquisto di documenti, ovvero di gestione annua ordinaria, che non comprende i costi straordinari quali, per fare un esempio, la ristrutturazione dei locali, è passata dal 12,42% al 11,5%. D’altro canto è l’intera spesa procapite destinata alla rete bibliotecaria provinciale ad essere diminuita, passando dal 2009 al 2010 da 20,31 euro a 17,16 euro per abitante, rappresentando il dato peggiore a livello regionale a fronte invece di un aumento che quasi tutte le altre provincie possono vantare (uniche a “far compagnia” a Bergamo sono Pavia e Varese).
     Infine, per porre di nuovo sugli scudi Bergamo e far da contraltare ai dati non troppo positivi appena citati, è rimarchevole il fatto che la nostra provincia ha la più alta percentuale di iscritti ai servizi di prestito bibliotecario: ben il 20,02% della popolazione, pari a 219.990 bergamaschi, i quali usufruiscono con regolarità più o meno frequente di questo servizio.
     Nel 2010 le biblioteche della provincia hanno prestato 2.300.730 documenti (secondi in Lombardia soltanto dietro a Milano, con una popolazione tripla rispetto a Bergamo!), dei quali 214.532 multimediali, il che significa 10,46 prestiti per ogni iscritto al servizio: dei lettori piuttosto forti i bergamaschi, dunque!
     Insomma, al di là dell’apparente freddezza dei numeri, delle percentuali e dei calcoli relativi, di sicuro i dati presentati dall’Anagrafe delle biblioteche lombarde tratteggia in relazione alla provincia di Bergamo una situazione piuttosto serena, come detto, cosa del tutto ragguardevole, sia chiaro, in un ambito nazionale, che, come tutti sanno bene, non brilla certo di troppa passione verso i libri e la lettura e, per giunta, in una situazione socioeconomica difficile come quella degli ultimi anni.

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