si può recare con la nostra bottiglia per prendere un litro di latte fresco, spesso e volentieri biologico e, soprattutto, a “chilometro zero”. Alzi la mano chi, almeno una volta nella sua vita, non ha incrociato sulla propria strada una casetta del latte e si è fatto tentare dalla golosità, o curiosità, per poi esclamare: “mmmh… però, è buono! E si risparmia pure…”.
     Il risparmio è l’altro motivo per il quale i negozi che vendono i prodotti alla spina piacciono tanto agli utenti: è stato calcolato che, a parità di prodotto e quantità, qui si può spendere dal 30% al 70% in meno, con una media calcolata del 43%, in base al prodotto scelto e da quanto incide il suo imballaggio sul prezzo finale. Per esempio, le spezie sono una categoria merceologica sulla quale si può risparmiare molto perché il loro peso è minimo e sul prezzo finale incidono soprattutto i vasetti che le contengono, di materiale “prezioso” e pesante come il metacrilato, sovente hanno il macinino trita-spezie incorporato e la maggior parte di queste confezioni non può essere riciclata con conseguente aumento dei rifiuti che finiscono nell’ambiente. Al contrario, per la farina, che viene venduta in semplici sacchetti di carta, il risparmio è inferiore.
     Un altro prodotto che consente di ottenere un buon risparmio è il latte, il quale, acquistato alla spina, costa circa 1 euro, mentre confezionato costerebbe almeno il 50% in più, se non oltre.
     Non sono solo i consumatori a risparmiare, ma anche i produttori, i quali, riducendo le spese per l’imballaggio ed il trasporto, vendono direttamente ai negozi a prezzi più alti di quelli che applicherebbero di solito; nonostante ciò, il consumatore spende comunque meno perché non paga il ricarico delle scatole e della pubblicità.
     La spesa “alla spina”, oltre ad essere risparmiosa, è anche ecologica, perché non essendoci imballaggi, i prodotti sono più leggeri, occupano meno spazio e si producono meno rifiuti: se si fa una spesa completa in questo modo, si producono soltanto rifiuti organici e durante il trasporto si arriva a risparmiare dal 28 al 40% di CO2. Inoltre, riutilizzando barattoli, sacchetti e flaconi, calerà la loro produzione con notevole risparmio di energia e di materiali per fabbricarli.
     Molti si chiedono se è sicuro acquistare prodotti sfusi e gli esperti ci rassicurano: la sicurezza alimentare non è in dubbio, questi negozi devono sottostare a tutte le norme di tutela della salute del consumatore previste dalle direttive europee; ogni cibo che viene venduto sfuso deve avere una etichetta, ben visibile al cliente, dove vengono indicati gli ingredienti e, nel caso di prodotti deperibili come gli alimentari, la data di scadenza. Quindi, se il commerciante è

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