acquisirne i benefici bisognerebbe mangiarne una quantità industriale… e visto il prezzo non credo che questo sia possibile.
     Le ostriche costituiscono invece un capitolo a parte; protagoniste per eccellenza dei menù tête-à-tête, gli studiosi concordano che esse hanno nessun potere afrodisiaco, però fanno bene al cuore, ma nel senso del muscolo cardiaco! Le ostriche, infatti, sono ricchissime di selenio, un minerale che interviene nella sintesi degli eicosanoidi, delle molecole fondamentali per il buon funzionamento dei vasi sanguigni; inoltre, questi molluschi contengono pochi grassi, di cui la metà sono polinsaturi, come i leggendari Omega 3, i cui benefici effetti sulla fluidità del sangue sono oggi ben noti.
     Ci sono invece altre sostanze, meno conosciute, che godono della fama di “afrodisiaco”, perché sono considerate stimolanti e tonificanti per l’organismo e a loro gli studiosi hanno dedicato tanto tempo per analizzarle da vicino: stiamo parlando del ginseng, dell’eleuterococco, della maca e della rodiola.
     Il primo è una radice che ha un effetto tonico sull’organismo ed è anche un energizzante e stimolante della mente e del corpo, tant’è che anche il latini la studiavano e la utilizzavano già da allora (il suo nome latino è panax ginseng n.d.r.). Le altre sono sempre radici di piante e sono conosciute al grande pubblico con il nome di “ginseng siberiano” l’eleuterococco, “ginseng artico” la maca e “ginseng delle Ande” la rodiola. Tutte queste piante sono state studiate a lungo per esaminarne le proprietà, ma i risultati sono stati assai deludenti. Solo il vero ginseng ha dimostrato di possedere qualche labile virtù afrodisiaca, anche se gli esperti fitoterapeuti precisano che “solo l’assunzione quotidiana di circa 900 mg di estratto secco di ginseng per circa otto settimane consecutive ha dimostrato di poter essere utile a uomini con problemi di insufficienza erettile, in quanto sembra che questa pianta aumenti l’afflusso del sangue nei corpi cavernosi del pene con un effetto simile a quello ottenuto con i farmaci di sintesi”.
     Ci sono meno dubbi sulla maca, invece, conosciuta fin dall’antichità come pianta del desiderio e della fertilità: gli studiosi hanno dimostrato che l’estratto di questa radice può effettivamente migliorare la produzione di liquido seminale, nonché il numero e la motilità degli spermatozoi, infatti, spesso ne viene consigliata l’assunzione a quelle coppie che si rivolgono alla fecondazione assistita per avere un figlio. Inoltre, la maca incentiva il miglioramento della performance sessuale, aumentando il desiderio nell’uomo, ed è utilissima come coadiuvante nell’attività sessuale della donna in menopausa, in quanto le sue proprietà toniche, stimolanti ed energizzanti si concentrano nel sistema

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