altre proprietà comunali.
     Da più parti si sono levate grida di allarme ed inviti al Sindaco di cercare di limitare il più possibile le conseguenze di quella ulteriore contrazione delle risorse pubbliche locali che impediscono al Comune di programmare interventi su base territoriale e soprattutto garantire i servizi pubblici imprescindibili per la collettività. L’aumento delle addizionali comunali sembra inevitabile se si vorranno sfuggire drastiche riduzioni dei servizi già limitati, ma, anche in questo caso, sarà necessario preservare dall’imposizione fiscale le fasce reddituali più deboli, maggiormente esposte alla tassazione.
     Anche le minoranze politiche di Palafrizzoni, pur consapevoli che l’ente sia ostaggio dei tagli operati del governo centrale, hanno mosso qualche critica all’operato della giunta Tentorio, la quale avrebbe potuto gestire in maniera più lungimirante, fin dall’agosto del 2010, la fase dei trasferimenti quando già si sapeva quale incidenza avrebbero generato i tagli sulle casse comunali. Adesso, la reintroduzione dell’ICI, ridenominata IMU (Imposta Municipale Unica), rappresenta la prima leva di esazione fiscale che restituisce agli enti locali quell’autonomia finanziaria sacrificata dalle populistiche decisioni dei governi precedenti, che hanno barattato la sopravvivenza dei comuni con il mantenimento dei consensi elettorali, senza pensare alle nefaste conseguenze che l’eliminazione delle imposte locali avrebbe generato sugli enti medesimi.
     Le casse comunali orobiche dispongono virtualmente di una consistenza significativa alla quale non si può attingere e l’amministrazione cittadina, proprio per questo, è entrata a far parte degli enti più virtuosi per programmazione finanziaria, ma ciò, evidentemente, nella logica astratta e un po’ perversa del potere centrale, non è sufficiente per garantire continuità di gestione e garanzia di erogazione dei servizi pubblici, i veri sacrificati se il Comune non riuscirà ad acquisire risorse necessarie con il piano di dismissioni e trasferimenti.
     In ottica amministrativa, a prescindere da ciò che si sarebbe potuto a suo tempo fare o meno, resta il fatto che i tagli dovranno essere gestiti in modo oculato e saggio, riducendone le ricadute sull’utenza. L’impatto che l’IMU, la nuova imposta sugli immobili, avrà sulla popolazione sarà piuttosto severo visto che il Comune di Bergamo sembrerebbe orientato ad applicare l’aliquota massima consentita facendo perno sulle risicate risorse disponibili. Nasce, però, spontaneo porsi una riflessione, che dovrà ispirare anche la Giunta

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