Ma dico io, da quando si compra a scatola chiusa? Io voglio vedere bene un prodotto prima di comprarlo, “ragazzi, ma siam pazzi” (recita Crozza)? Ok, va bene, tanto mia moglie lo ha già visto sufficientemente on-line, la nostra idea non cambia, vediamo allora se è disponibile la versione di colore rosso e chiudiamo l’affare. “No, non l’abbiamo,” ci dice, “è possibile ordinarla?” Chiediamo noi, “no, non è in catalogo.” Ok, saluti e arrivederci (a mai più!).
     Ma siamo matti? Loro non hanno colpa, è il gestore telefonico che detta le regole e che, nonostante il cellulare di nostro gradimento sia disponibile in tre colori, per strategia commerciale-economica si riserva di rivendere esclusivamente la versione nera, di sicuro la più richiesta, ma non di nostro gradimento.
     Mi stupisce assai un evento simile, soprattutto in un momento di crisi come questo. Quel negozio, come quasi tutti quelli della medesima categoria, è sempre vuoto. È tanto grande quanto piccole sono le tre vetrinette che contengono al massimo una sessantina di telefonini. Vi sono tre commessi giovani a servire. Mi dite come può chiudere in attivo una attività commerciale del genere?
     La morale… ce lo stiamo comprando direttamente on-line, tanto, per acquistarlo a scatola chiusa in negozio tanto vale risparmiare una ventina di euro e farcelo recapitare a casa direttamente.
     L’immondizia.
     Vado a gettare l’immondizia nel cassonetto dell’indifferenziata (dalle mie parti l’umido non viene ancora raccolto distintamente) e cosa trovo… di fianco, gettati a terra, una decina di giornali ancora incellofanati. Qui, la raccolta della carta e della plastica avviene mettendo di fianco ai classici bidoni dell’immondizia i vari sacchi di carta o di plastica, tenendo presente il giorno del ritiro. Giustamente, gli addetti alla raccolta non hanno preso queste riviste. La cosa scandalosa, deplorevole direi, è la mancanza totale di civiltà di chi le ha gettate lì, pensando, “ignorante!”, che venissero raccolte. La rivista, la pubblicità, che sia, va aperta per separare la confezione dalla carta. Mi capite? Come si può definire un Paese civile se nemmeno si fa il misero sforzo di aprire una bustina di plastica e riciclare il contenuto indesiderato? Come possiamo pensare di mettere a posto il nostro Paese se questa gente ignorante e viziata è, forse, la maggioranza degli italiani?
     A me si è presentata una scelta difficile: raccogliere i giornali, aprire le buste e separare accuratamente il materiale (tempo massimo credo un minuto circa) oppure gettarle nell’indifferenziata; è sicuro che io non le lascio per terra. Ho

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