QUATTRO CASI EMBLEMATICI
                                              di Graziano Paolo Vavassori

     Ve li ricordate i mitici film italiani degli anni ’80? Renato Pozzetto, Pippo Franco, Lino Banfi e molti altri? Molti di quei film divertentissimi erano un agglomerato di piccoli episodi esilaranti, come “Zucchero, Miele e Peperoncino”, del 1980. In questo articolo ho riunito quattro piccoli episodi allegorici per i quali si potrebbe anche ridere, ma… non so, ci si potrebbe anche arrabbiare, sicuramente deludere. Vediamoli.
     Il Cell.
     Volevo regalare un cellulare a mia moglie. Non era importante rispettare la scadenza natalizia, per noi un regalo va fatto quando si ha voglia e, soprattutto, che sia utile. Il suo cellulare, infatti, dopo 4 anni di onorato servizio ha tirato le cuoia. In sostanza, nessun effetto sorpresa; conosco la marca che le piace, ci siamo messi al PC e lei lo ha scelto sul sito web del costruttore con l’aiuto di qualche mio consiglio. Resta soltanto da andare a comprarlo, ma, nonostante abbiamo visto anche il menù del telefono attraverso una Active-X del sito, meglio vederlo dal vivo, prenderlo in mano, maneggiarlo e rivedere il menù direttamente sul cellulare. Certo, perché sono cambiate tante cose dal lontano acquisto del 2007.
     Dopo aver girato diverse catene di elettronica senza trovarlo non ci siamo arrabbiati, comprendiamo il fatto che ogni marca ha almeno 70 modelli di telefonini sul mercato, se ogni rivenditore generico dovesse tenerne anche solo la metà di tutti i costruttori… ci siamo capiti. Dunque, andiamo a colpo sicuro in uno dei gestori telefonici che, secondo il sito del costruttore, deve assolutamente averlo.
     Entriamo nel primo, ma non lo ha. Passiamo al secondo e… eccolo. Finalmente mia moglie lo vede realmente, lo maneggia, le piace, è entusiasta, potremmo comprarcelo anche subito, ma, come al solito, ci dormiremo su una notte e poi torneremo per acquistarlo; tanto lei ha già deciso, le piace. Non c’è dubbio. Solo che il nostro scopo non è ancora stato raggiunto: vorremmo vedere il telefonino acceso. Subito la commessa indietreggia e con voce intermittente, sgranando gli occhi, afferma che non è possibile accenderlo. “No, no, non possiamo accenderlo!” Accidenti! Ci siamo sentiti come dei marziani; manca solo che qualcuno dall’altra parte della parete del negozio esclami “sacrilegio!”
     La commessa, come se recitasse un manuale delle istruzioni a memoria ma senza capirne il senso, non ci ha dato altra spiegazione se non un “non si può”.

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