chi passa una vita sul palco a fare “la star”. Questi valori interiori, questo non essere banali, mai emerge chiaramente nella lettera di addio di Danilo ai Nomadi, che vi invito a leggere qui sotto (scusandomi con chi già la conosce):

UNA STORIA INUTILE… la mia…
Stò ascoltando uno dei miei gruppi musicali
preferiti, THE BRANDOS, ovviamente
sconosciuto o quasi in Italia, e sulle note di
questi magnifici bastardi del folk rock il mio
cuore sussulta ogni volta e rumoreggia, il mio
sangue bolle ed il poco cervello che mi rimane
pensa e pensa ancora e mi incazzo con me
stesso. È normale. Mi incazzo perchè non ho
fatto quello che dovevo fare fino in fondo.
Mi incazzo perchè avrei voluto darvi mille
volte ciò che in realtà ho potuto solo offrirvi…
Mi incazzo perchè potevo fare la differenza ed
invece a volte ho solo timbrato il cartellino.
Mi incazzo perchè mi avete dato tutto ed io a
volte solo briciole. Mi incazzo perchè dovevo ribellarmi prima…
Con me stesso e poi verso altre cose…
Mi incazzo perchè in ultima analisi, credevo
di essere un grande uomo ed invece sono solo una cimice.
Mi incazzo anche con chi mi ha tirato
monetine e sputtanato a destra ed a manca anche
ultimamente e gratuitamente, solo per il
suo interesse e sapete perchè?
Perchè non ho saputo essere una persona
migliore e quindi il problema non è loro, ma è solo mio.
Mi incazzo perchè volevo accontentare tutti e
non ho accontentato nessuno…
Mi incazzo perchè volevo essere un eroe per
tutti voi ed invece sono solo il simulacro di
una vecchia e patetica rock star, archetipo del
cavolo di un fallimento interiore che è mio e solo mio.
La musica esige il più alto dei tributi ed io l'ho
pagato tutto fino in fondo e per cosa?
Per essere solo.

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