AUTUNNO CALDO DUE: “CUI PRODEST?”
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Come spesso avviene da parecchi mesi le notizie dei media non sono certo rassicuranti in ogni senso: crisi economiche più o meno generali dei popoli “vecchi”; paesi emergenti che scombussolano gli equilibri produttivi; borse oscillanti con predominio di giornate nere e nerissime; l’Euro sotto tiro della speculazione…; nascita e sviluppo dei movimenti dei “Rottamatori”, dei “Grillini”, degli “Ecologisti”, dei “Disoccupati”, degli “Indignati”con relative manifestazioni; escalation della violenza nelle manifestazioni con l’irrompere dei violenti Black bloc che, infiltrati tra i No TAV in Val di Susa e gli indignati di Roma, hanno richiamato alla memoria i tristi fatti del G8 di Genova, che speravamo di aver dimenticato.
     Ancora una volta le forze politiche condannano a voce alta, ma subito si insinuano sospetti sull’operato delle forze dell’ordine e sulle violenze più o meno tollerate… Ancora una volta si cerca di delegittimare il governo e non i violenti… Per fortuna per il momento non si sono verificati episodi come quello della scuola Diaz di Genova.
     A questo punto la storia mi ricorda il “cui prodest?” che sta alle basi di ogni evento: mi chiedo con tristezza come uno sciopero generale con relativi atti vandalici possa risolvere i gravi problemi della Grecia o le devastazioni di Roma possano continuare a destare simpatia per i “non violenti” di Roma o della Val di Susa, che in pratica danno l’occasione a dei delinquenti per le loro guerriglie… Mi rendo anche conto che la manifestazione delle proprie idee è alla base di ogni paese democratico e che la libertà di scendere nelle piazze è la logica conseguenza. Ma “cui prodest?” Chiedetelo ai cittadini di Roma, ai proprietari delle auto distrutte o dei negozi saccheggiati o dei fedeli veramente indignati per lo stupido saccheggio di una chiesa e delle immagini sacre… Soluzione? Inasprimento delle leggi e limitazioni delle libertà democratiche con nuova occasione di scontri ideologici penosi? Freno alle autorizzazioni alle manifestazioni? Chiedere una “caparra” per i danni che le stesse potrebbero arrecare e comunque per le spese da sostenere per gli straordinari della polizia urbana o delle agenzie municipali varie? Impedire ai sospetti o agli indagati in occasione di precedenti disordini di partecipare? Revisione di responsabilità per gli agenti dell’ordine? Arresto anche in non fragranza di reato?… e chi ha più fantasia si faccia avanti!

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