Lo stesso allora cardinale Ratzinger, in una intervista affermava che il male è proprio il frutto della libertà dell’uomo, spesso sostituita dall’arbitrio…
     Così, chiederci il perché del male che quotidianamente ci viene proposto dai media in tutte le sue forme è probabilmente senza una risposta umana ed è facile per chi non sia coinvolto in prima persona rifarsi a “Dio c’è e sicuramente saprà trovare il modo per consolare chi soffre per la cattiveria altrui…”
     La conclusione della canzone di Guccini è forse la nostra grande speranza.
     Intanto, tanto per cambiare, bombardiamo la Libia… con scopi… umanitari! Come non riflettere davanti ai versi di Salvatore Quasimodo?

     UOMO DEL MIO TEMPO
     Sei ancora quello della pietra e della fionda, / uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, / con le ali maligne, le meridiane di morte, / t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, / alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, / con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, / senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, / come sempre, come uccisero i padri, come uccisero / gli animali che ti videro per la prima volta. / E questo sangue odora come nel giorno / Quando il fratello disse all’altro fratello: / «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, / è giunta fino a te, dentro la tua giornata. / Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue / Salite dalla terra, dimenticate i padri: / le loro tombe affondano nella cenere, / gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
                                                                       gaudens@live.it

      pagina 02 di 02
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Bergamo, Sara, Yara, Gemelline belghe, Daniel, Morte, Suicidio, Guerra, Libia, Dio, Nietzsche, Guccini