IL PROFUMO DELLE FOGLIE DI LIMONE
                                              di Clara Sanchez

     Arrivato in Italia trasportato dall’onda del clamore suscitato nel paese di pubblicazione, la Spagna, il romanzo di Clara Sanchez abbaglia come un pomeriggio di sole, ma non convince fino in fondo. Semplice la trama, di primo acchito apparentemente banale, tanto semplice da aver attirato la curiosità di hollywoodiani sceneggiatori per la trasposizione in film.
     Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora caldo nonostante sia settembre inoltrato e l’aria è satura del profumo degli alberi di limone, un profumo dolce, che arriva fino al mare. È qui che trova rifugio Sandra, trentenne in crisi in fuga dai genitori e da un uomo che non ama, ma dal quale aspetta un figlio, ed è proprio qui che, un giorno, i suoi occhi incrociano quelli miti e gentili di due amabili vecchietti, Frederik e Karin Christensen. Standole accanto nei suoi momenti di sconforto, i due anziani coniugi piano piano la introducono nel loro mondo tranquillo, presentandole amici, conoscenti e personaggi affascinanti come Alberto, dalla personalità ambigua, per il quale la giovane prova un sentimento di amore ed odio insieme. A Sandra non sembra vero, i due vecchietti sono i nonni che non ha mai avuto e la vita con loro sembra un paradiso. Oppure un inferno? Il dubbio si insinua in lei quando incontra un altro arzillo vecchietto, Julìan, uno sconosciuto ottantenne che la segue per le vie del paesino spagnolo, gli abiti stazzonati e in testa un bianco panama.
     L’incontro fra i due, preceduto dagli appostamenti di lui in cerca del momento propizio e della scusa per abbordare la ragazza senza spaventarla e dalla fuga della giovane a bordo di un motorino, è in realtà l’intera chiave di volta del romanzo, il motivo intorno al quale tutta la storia si dipana. Julìan è un sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen e da giorni segue gli spostamenti di Frederik e Karin, pericolosi criminali nazisti, che si sono distinti per la loro ferocia nei campi di concentramento, colpevoli dell’uccisione di molti ebrei che ora si godono, impuniti, un’agiata vecchiaia nell’assolato sud della Spagna.
     Sandra, all’inizio, non vuole credere a quanto le rivela Julìan, è sbigottita anche perché lei della Shoah e del nazismo sa ben poco. Due personaggi singolari, contrapposti uno all’altro: lei una giovane ragazza che pecca di ingenuità e di superficialità di fronte ai drammi umani, lui un anziano che ha vissuto sulla propria pelle tutte le atrocità dei campi di sterminio nazista e non intende né dimenticare né perdonare, anche perché la caccia ai criminali nazisti ancora in circolazione da parte di quelli come lui non è ancora chiusa e

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