China” vengono utilizzati prodotti di scarsissima qualità mi sono venuti “i capelli bianchi”.
     Sembra incredibile ma l’industria tessile è considerata come una delle più inquinanti in assoluto, in quanto vengono utilizzati in dosi massicce varie sostanze nocive, dai detergenti per i tessuti agli agenti coloranti e fissanti la scelta è veramente vasta. Oltre a questo, nonostante per la produzione dei tessuti vengano utilizzate materie prime naturali, come cotone, lana e seta, durante le varie fasi di realizzazione degli articoli le materie prime vengono sottoposte a numerosi trattamenti chimici. Processi come sbiancatura, impregnazione con prodotti complementari che ne aumentano la resistenza in fase di tessitura, lucidatura del filato e stabilizzazione dello stesso prevedono l’utilizzo di molte sostante chimiche che lasciano molti residui sul tessuto e che finiranno inesorabilmente a contatto con la nostra epidermide. Pensate che il problema sia confinato solo ai prodotti “Made in China”? Macché. Oggi, il complesso delle norme legislative che gestiscono il mondo del tessile, con tutte le sue lacune normative, consente ad un prodotto confezionato nel lontano Oriente di diventare magicamente “Made in Italy”: basta l’aggiunta di un bottone o una cucitura o rifinitura fatta in Italia e il gioco è fatto, l’etichetta non è più affidabile, così come dimostrato dalle varie inchieste di “Report” o di “Altroconsumo”.
     Che dire poi dello sfruttamento delle risorse naturali? Lasciamo parlare i numeri: per produrre 1 kg di cotone (pari ad un jeans ed una maglietta) servono circa 11.000 litri di acqua, la pianta del cotone da sola rappresenta circa il 2,5% della superficie agricola mondiale ed assorbe il 25% degli insetticidi e l’11% di tutti i pesticidi utilizzati in agricoltura!
     Un’altra notizia inquietante è che per il trattamento delle fibre tessili viene spesso impiegata la formaldeide, una sostanza dal potente effetto battericida: l’effetto tossico a lungo termine di questa sostanza, presente anche nelle strade trafficate, nei mobili di casa, negli imballaggi ecc, è stato dimostrato da lungo tempo, ma è recente la scoperta che la formaldeide viene utilizzata in dosi massicce proprio nelle fabbriche cinesi. Provate ad immaginare le ripercussioni che questa sostanza può avere sulla nostra salute se da oggi in poi noi dovessi sempre indossare vestiti prodotti in Oriente…
     Non va di certo meglio per le fibre sintetiche, classificate come “sottoderivate del petrolio”, grandi dominatrici del mercato in quanto sono “un prodotto su larga scala a basso costo”. A differenza delle fibre naturali, acrilico, poliestere e

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