In tale modificata ottica resta da capire quali potrebbero essere le ripercussioni su Malpensa, lo scalo milanese gestito dalla Sea, che è, fra l’altro, azionista con una quota superiore al 30% di Sacbo, società che gestisce lo scalo di Orio. Malpensa, purtroppo, è passato dai fasti degli anni 2000 al crepuscolo attuale, dove si intravedono altre situazioni fosche all’orizzonte, come quella del probabile spostamento dei voli su Linate annunciato da Air France. Per quanto riguarda Bergamo, Sacbo e Sea stanno, infatti, ancora discutendo sulle rispettive prospettive di gestione dello scalo ed ora più che mai appare necessario fare chiarezza su tutte le ipotesi di sinergie e di ridistribuzione dei voli nell’ambito del sistema aeroportuale lombardo. Sea ha, infatti, tutto l’interesse a sostenere lo sviluppo e il rafforzamento dello scalo varesino, soprattutto ora che i vettori stranieri hanno deciso di ridurre la loro presenza privilegiando Orio e rilanciando Linate e ciò chiaramente complica i rapporti tra le due società di fronte a situazioni ove il conflitto di interessi appare evidente.
     È ormai un dato di fatto che l’esistenza di uno scalo prossimo alla città come quello orobico, geograficamente più strategico per consentire di raggiungere il capoluogo lombardo in tempi più rapidi rispetto a quello varesino della Malpensa, svolge un’attrazione maggiore, prerogativa che è stata colta “al volo” dal colosso tedesco. La compagnia ha evidentemente valutato più conveniente per il mercato aereo il collegamento annunciato che garantirà tre relazioni giornaliere a partire dal prossimo 21 dicembre, consentendo così alla dinamica area dell'est Lombardia di mettersi in rete con l'efficiente hub tedesco, a sua volta collegato con il resto del mondo.
     La scelta di Orio premia ovviamente Bergamo, che ha dimostrato, in questi anni, grande versatilità nella gestione dei collegamenti con gli altri aeroporti europei. L’operazione di Lufthansa è, quindi, frutto di una valutazione meditata e presa dopo analisi accurate considerato che la riduzione di alcuni voli su Malpensa, che rappresenta pur sempre un grande aeroporto internazionale, non può certo essere liquidata come una scelta semplicemente umorale. Orio, però, è ormai diventata una realtà consolidata sul territorio ed è in grado di competere con gli altri aeroporti continentali, sfruttando la collocazione geografica in un’area economicamente forte e propulsiva come il Nord Italia.
     È da prevedere, a sentire voci di corridoio, che altre compagnie aeree possano seguire l’esempio di quella tedesca, ponendo cosi la necessità di riprogrammare seriamente il ruolo, le funzioni e la sostenibilità ambientale dell’aeroporto bergamasco. Se ciò dovesse accadere, sarà necessario considerare quali volumi

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