BERGAMO ARTE FIERA E BERGAMO ANTIQUARIA 2011
                                  di Cristiano Calori

     Le ormai consuete rassegne d’arte BAF, Bergamo Arte Fiera, e Bergamo Antiquaria, organizzate da Sergio Radici presso la Nuova Fiera di Bergamo nel mese di gennaio, consentono di tracciare il punto sulla situazione del mercato dell’arte e sul peso che le due manifestazioni cittadine stanno ritagliandosi nel panorama nazionale.
     Bergamo Arte Fiera (BAF), tenutasi dal 14 al 17 gennaio, ha raccolto complessivamente 12.000 presenze in quattro giorni; la rassegna, giunta alla settima edizione, con la presenza di 120 gallerie da tutta Italia, ha permesso di avere una panoramica convincente dell’attuale mercato e le tendenze dell’arte moderna e contemporanea. L’iniziativa è stata ricca di manifestazioni collaterali. La MEC ART ITALIANA ha presentato cinque autori: Gianni Bertini, Bruno Di Bello, Elio Mariani, Mimmo Rotella e Aldo Tagliaferro, pionieri che a partire dal 1968 intuirono la possibile meccanizzazione della società e dell’arte attraverso l’utilizzo di tele fotosensibili e immagini provenienti dai media; una mostra dedicata a Mario Sironi, pittore tra i principali e consacrati del Novecento italiano; l’omaggio a Tilde Poli e “Arredare la Città”, mostra sulla progettualità dell’arredo urbano. Dunque una BAF molto varia per offerte e tendenze che ha permesso, come sempre, di valutare gli orientamenti culturali e di mercato dell’arte moderna e contemporanea. Bergamo Antiquaria, anch’essa giunta alla settima edizione, è partita la settimana successiva (dal 22 al 30 gennaio) ed ha contato su 9.000 presenze con 80 antiquari da tutta Italia.
     Le due iniziative, se messe a confronto, mi permettono di valutare le diverse ricadute sul pubblico in generale e sul collezionismo d’arte in particolare. I numeri del mercato dell’arte, secondo Nomisma (Osservatorio sul mercato dei beni artistici 2010), ci raccontano che circa l’80% delle transazioni commerciali d’arte avviene nel nord del Paese, Lombardia e Veneto in testa, numeri impressionanti, che ci fanno capire come le due rassegne orobiche, curate da Sergio Radici, siano tutt’altro che marginali rispetto al mercato nazionale. Come evidenziato nella presentazione dello studio Nomisma 2011 il 14 febbraio a Modena Antiquaria, il ricambio generazionale sembra essere il freno maggiore al mercato dell’arte antica e antiquariato, che, comunque, con il 65% del giro d’affari globale, rappresenta ancora la fetta di mercato più rilevante.
     Analizzando il pubblico che ha frequentato le due iniziative, l’impressione, confortata dai dati sulle presenze, è che l’interesse e la curiosità maggiore sia

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