scoprono le vere qualità di un veicolo ed è proprio qui che metteremo alla prova la bontà del prodotto Suzuki.
     Partiamo
     Accendiamo il motore con la chiave posta sulla parte superiore del serbatoio e appena ingranata la marcia notiamo subito che la frizione è morbida e progressiva, mentre il cambio è preciso e dolce negli innesti. Snocciolate le prime marce in sequenza ci avviamo nel traffico cittadino con un filo di gas. L’agilità della motocicletta è sorprendente al punto che appena in movimento ci si scorda di quanto tutta questa sostanza possa pesare 211 kg. La sua facilità di guida ed istantaneità nel prendere confidenza rende la GSR adatta anche ai neofiti (a patto di non osare troppo con il gas).
     Nell’attraversare la città manteniamo la calma e cambiamo le marce intorno ai 4000 giri/min. con il motore che gira pastoso e sornione. La grande coppia a disposizione e l’erogazione elettrica del propulsore la rendono estremamente elastica tanto da limitare al minimo l’uso del cambio, ma eccoci già in periferia e qui, nell’extraurbano, possiamo alzare il ritmo fin verso i 6000 giri/min., ai quali corrisponde anche un cambio di tono del motore. La spinta si fa più efficace e tutto l’insieme lavora con ancora più fluidità. Se il buongiorno si vede dal mattino…
     Preludio di tanta sostanza viene confermato alla prima apertura del gas in tangenziale. L’effetto sortito è una poderosa spinta in avanti con un allungo impressionante e mentre il mio sorriso arriva da orecchio a orecchio mi rendo conto cosa provi un proiettile appena sparato da una pistola.
     Rannicchiatomi leggermente sul serbatoio per vincere la forza dell’aria scopro la disarmante facilità con cui si arriva ai limiti consentiti dal codice, anche in autostrada e, stabilizzando l’andatura ai 130 consentiti, i valori sono ancora di tutto riposo per il potenziale di questa belva. E così, visto che non abbiamo una pista a disposizione per poterla lanciare oltre i 230 Km/h promessi dalla casa, andiamo a saggiare le sue doti in un bel percorso guidato, l’habitat naturale di una naked.
     Arrivati ai piedi delle prime colline verso il Passo del Penice iniziamo a salire con il motore che sfodera una coppia ed una progressione inesauribile. La ciclistica è perfetta e la moto scende in piega con la forza del pensiero. Alziamo il ritmo ed un incessante inanellare di curve e contro-curve ci porta a capire quali siano stati gli intendimenti degli ingegneri giapponesi della Suzuki nel progettare questa moto. Il divertimento di guida e l’efficacia nel misto sono

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