organizzatori di “Fa’ la cosa giusta” puntano a diffondere già da tempo, quest’anno con una “virata” in più. Non solo grazie all’attenzione ad una serie sempre più ampia di ambiti dove poter applicare la filosofia etica (dal marketing all’organizzazione di eventi, dal packaging dei nostri acquisti all’arredamento dell’ufficio), ma anche dando spazio ad iniziative originali, come “la gettoniera”: aspiranti scrittori hanno avuto modo di presentare i loro progetti in quindici minuti, in perfetto stile “speed dating”, a editor, esperti, ecc. Quelli che piacevano di più venivano messi in contatto con le case editrici presenti in fiera.
     Quest’anno la sezione speciale, anche in preparazione alle tematiche di Expo 2015, era dedicata al cibo: “Mangia come parli”, denominazione schietta ed eloquente e, tra aziende agricole, produttori, ristorazione a km zero, c’è stato anche spazio per il lancio, da parte di “Altromercato”, della campagna “Buono come il pane”. Fermo restando che cresce sempre di più il numero di panificatori casalinghi, che si dividono tra i puristi della pasta madre, vale a dire il lievito naturale, ed i più accomodanti che si accontentano del lievito di birra e della macchina del pane, il business delle panetterie è ancora alto ma pieno di luci ed ombre. In un incontro che ha visto anche la partecipazione del giornalista Gianni Mura, che per “Il Venerdì” di Repubblica firma anche una rubrica di enogastronomia, è stato ricordato il rincaro dei prezzi scoprendo che i panettieri dovrebbero destinare una minima percentuale del prodotto alla vendita ad un prezzo sociale, di fatto ignorato nei punti vendita milanesi, ma anche che gran parte delle farine in vendita nella grande distribuzione italiana per la panificazione proviene dagli Stati Uniti, dove nel 30% dei casi si fa ricorso agli Ogm.
     Il cibo “ha fatto anche spettacolo”, parafrasando il titolo di uno spazio che, nei tre giorni di fiera, ha visto avvicendarsi food blogger, chef, consorzi di produttori e semplici appassionati, fino all’estremo: la cucina con gli scarti è stata al centro degli incontri gestiti da Lisa Casali, autrice del blog “Ecocucina” e del libro “La cucina a impatto (quasi) zero” (edizione Gribaudo), che ha insegnato ad utilizzare bucce d’arancia, gambi d’asparago o croste di parmigiano per preparare originali menu.
     In primo piano quest’anno anche il turismo, naturalmente quello sostenibile. Dai mondi lontani (come il progetto in Burkina Faso presentato dalla milanese Mowgli e all’America Latina di Tierra Etica), alle esperienze a mobilità slow della Compagnia dei Cammini, fino alla “risposta” etica ai tanti cofanetti regalo che

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