FA' LA COSA GIUSTA 2011
                                  di Mariangela Traficante

     C’è voglia di bio, etico e “giusto”, ma da parte di aziende grandi e piccole anche di mostrarsi “pulite” e “sostenibili”. Ben 750 sono stati, infatti, quest’anno, gli espositori, una crescita del 22%, a “Fa’ la cosa giusta”, la fiera del consumo critico e sostenibile che si è tenuta a fine marzo a Milano e che ha festeggiato, a modo proprio, i 150 anni dell’Unità d’Italia; infatti erano presenti espositori provenienti da tutte le regioni italiane.
     Tra le aziende nomi storici del bio e dell’energia pulita, volti nuovi ma anche brand che hanno fatto storcere il naso ai puristi ed ai pionieri del bio: cosa ci faceva lo stand della Lindt campeggiare maestoso al centro di un consorzio di aziende svizzere? Perché tra gli sponsor della manifestazione figurava la Philips? La tentazione di pensare subito al “greenwashing”, vale a dire ad operazioni di marketing sull’onda di un interesse crescente per la sostenibilità ed il biologico, è forte, ma è altrettanto vero che sempre più aziende si stanno dedicando a programmi “verdi”; se spinti da veri fini etici o soprattutto dalla voglia di intercettare una moda non è dato sapere, ma è importante comunque se contribuisce ad allargare l’attenzione a questi temi, a volte bollati come “moda di un’elite”.
     Non era sicuramente un’elite, quanto meno come numeri (70mila le presenze secondo gli organizzatori) il folto pubblico di visitatori, attratti dagli stand, sicuramente, ma anche dal ricco programma di eventi, 220 tra incontri, mostre, laboratori e spettacoli teatrali. Obiettivo: non solo accendere (o riaccendere) i riflettori su questioni fondamentali come il diritto al cibo, il “no” allo spreco, l’energia pulita e altro, ma anche dimostrare che vivere in modo etico e sostenibile non significa imporsi un regime “punitivo”. Un po’ più impegnativo, questo sì, ma anche divertente! E così, via libera all’entertainment, di giorno e di sera: due gli spettacoli teatrali, il primo “Italiani si diventa!”, a cura della “Cooperativa La nuvola nel sacco” e “Acli” e dedicato alle scuole primarie. L’altro “Che bio ce la mandi buona”, di Diego Parassole, comico già da tempo impegnato a sostenere temi legati al biologico ed al responsabile e che anche in questa occasione ha fatto ridere (amaramente) gli spettatori giocando su vizi (soprattutto) e virtù della nostra società consumistica alle prese con emergenza energetica e altro.
     Lo stile di vita consapevole non si deve ridurre solo al biologico e al risparmio di energia e di materie prime, è questo uno dei messaggi principali che gli

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