DUE
                                  di Irène Némirovsky

     È solo dal 2005 che Adelphi ha iniziato a pubblicare in italiano le opere di Irène Némirovsky, ebrea francese morta nel 1942 ad Auschwitz. Figlia di un banchiere ucraino, venne cresciuta dalla sua governante francese, grazie alla quale imparò la lingua con cui avrebbe successivamente scritto tutti i suoi libri. Trasferitasi in Francia nel 1919, a 17 anni, la Némirovsky iniziò a scrivere già a 18, pubblicando alcuni racconti anche durante gli studi alla Sorbona di Parigi. Nel 1926 apparve il suo primo romanzo ma è nel 1929, con “David Golder”, pubblicato da Grasset, che la scrittrice raggiunse il successo. Nel 1940, con il varo delle leggi razziali in Francia, fu impossibile per la Némirovsky continuare a pubblicare le proprie opere, se non sotto pseudonimo e ad opera di qualche editore coraggioso. Nel luglio 1942 venne arrestata dalla Guardia Nazionale e deportata ad Auschwitz, dove morì, un mese dopo, di tifo.
     “Due” venne pubblicato nel 1939, con due decenni di ritardo rispetto all'epoca in cui è ambientato il romanzo. Siamo all'inizio degli anni Venti, la Grande Guerra è una ferita ancora sanguinante nel corpo martoriato dell'Europa. A Parigi, un gruppo di adolescenti scampati alla morte celebra con una festa sfrenata la propria voglia di vita. La presenza così vicina della morte li ha resi straordinariamente affamati di sensazioni, di emozioni, di piacere: l'amore non è ancora stato consumato, tutto è ancora velato dall'eccitazione dell'attesa, dalla sensazione che il meglio dovrà ancora arrivare. Pennellate di dettagli tratteggiano l'atmosfera ebbra in cui Marianne, Solange, Evelyne, Dominique ed i fratelli Antoine e Gilbert si muovono come tigri in gabbia, annusando l'aria, cercando carezze e baci reciproci con crescente intensità.
     La giovane Marianne è invaghita di Antoine che ha un'amante più anziana di lui; Gilbert e Dominique amano la bionda Solange, mentre Evelyne resta una presenza sfuggente. Il destino spariglia le carte e, dopo un aborto, la fragile Solange si sposa con il suo vecchio spasimante Gilbert, mentre Dominique emigra a Londra ed Evelyne si tuffa a capofitto in un'esistenza fatta di feste e divertimenti effimeri.
     Marianne e Antoine si sposano, dando al loro rapporto la forma rassicurante del legame borghese. Tanto da giovani amanti si erano cercati appassionatamente, quanto da coniugi le passioni si intiepidiscono; l'onda lunga della quotidianità copre il rapporto e lo salda in un legame senza slanci, ma capace di dare stabilità ai due ragazzi. La casa comune è diventata il porto sicuro

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