si risolvono con la morte, il problema è molto sentito.
     Secondo un’indagine commissionata dall’associazione “Cancer Research UK”, la diffusione dei dispositivi per l’abbronzatura artificiale fra i giovanissimi è elevata, con il 6% di ragazzini inglesi fra gli 11 e 17 anni che ne fanno uso, percentuale che nel nord del paese sale all’11%, con un picco del 20% a Liverpool. Il partito laburista ha presentato un progetto di legge in merito ed ha ottenuto l’appoggio del governo inglese e del Ministero della Salute: presto, si spera, verrà convertito in legge, bandendo definitivamente l’uso delle lampade solari agli “under 18”. In Italia, invece, sfortunatamente sembriamo essere molto lontani da un simile progetto di legge, ma noi speriamo che qualcuno, prima o poi, prenda esempio da questi paesi progressisti e si decida a regolamentare l’uso indiscriminato che si fa di queste apparecchiature.
     Qualcuno potrà obiettare che si tratta di “molto rumore per nulla” in quanto le apparecchiature solari sono sì dannose ma né più né meno dei raggi solari, responsabili anch’essi dell’aumento di patologie legate alla pelle. Ribadendo da parte nostra tutti i benefici che una corretta esposizione ai raggi solari ha sul nostro organismo, argomento che abbiamo approfondito nel mese di luglio del 2006, val la pena ricordare che dal sole, il quale diventa sempre più cocente ogni anno che passa, ahimè non ci si può difendere se non mettendo in atto tutte le precauzioni che conosciamo, incluse le protezioni solari, per difendere la nostra pelle dal suo bacio rovente. Dalle lampade solari, invece, sì: basta semplicemente prendere atto che una faccia ed un corpo abbronzantissimi anche in pieno inverno a 10 gradi sotto lo zero, beh… non è poi così chic! Voi che cosa ne dite?