Siracusa. Il 6 dicembre di quell’anno i Cavalieri espulsero dall’Ordine il Caravaggio, con disonore, con la menzione di essere un “membro fetido e putrido”.
     A Siracusa egli fu ospite di Mario Minniti, vecchia conoscenza dell’epoca romana. Durante il suo soggiorno sull’isola, egli dipinse per la chiesa di Santa Lucia (patrona della città) una pala dell’altare, il “Seppellimento di Santa Lucia”; a Messina dipinse la “Resurrezione di Lazzaro”, tetra opera rimasta incompiuta, e “Adorazione dei Pastori”. Per l’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo di Palermo dipinse una “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”. Curiosa è la storia che circonda questo dipinto: secondo il racconto fatto dal pentito Gaspare Spatuzza, esso fu trafugato nel 1969 da Cosa Nostra e negli anni l’opera è passata da cosca a cosca, esposta nei summit dei capi come simbolo di prestigio e di potere, per poi finire bruciata negli anni ’80, perché rosicchiata dai topi nel periodo in cui i Pullarà la tenevano in una stalla!
     Alla fine del 1609 Caravaggio tornò a Napoli, ma rimase sfigurato in un agguato tesogli all’uscita di una malfamata taverna. Il suo genio creativo, però, era inarrestabile: in quel periodo dipinse il “Martirio di Sant’Orsola” (1610), oggi conservato a Palazzo Zevallos di Napoli, la “Negazione di San Pietro”, il “San Giovanni Battista” e il “Davide con la testa di Golia”, tutti conservati alla Galleria Borghese. Sempre al periodo napoletano sono da attribuire altri due dipinti con il medesimo soggetto: il primo, “Salomè con la testa del Battista”, è stato esposto solo di recente per gentile concessione della National Gallery di Londra e il secondo, dal medesimo titolo e soggetto, è conservato al Museo del Prado di Madrid.
     Sempre in quel periodo da Roma trapelò una bella notizia: Papa Paolo V stava preparando una revoca della sua condanna a morte. Caravaggio, entusiasta, si mise in viaggio da Napoli, dove risiedeva a casa della marchesa Costanza Colonna, per traghettare fino a Palo, feudo degli Orsini distante circa 40 km da Roma, dove avrebbe atteso, in tutta sicurezza, il condono papale per poi tornare, da uomo libero, nella capitale. Per far ciò, egli prese il traghetto che faceva settimanalmente il tragitto Napoli-Porto Ecole e ritorno. Il suo arrivo a Palo, avvenuto probabilmente nel cuore della notte, colse tutti di sorpresa e l’artista fu fermato per accertamenti. Disgraziatamente il suo bagaglio, rimasto sul traghetto, proseguì nel viaggio per Porto Ercole. Già, disgraziatamente… infatti, esso era costituito da casse contenenti il prezzo concordato dal Caravaggio con il cardinale Scipione Borghese per la sua definitiva libertà, il dipinto “San

        pagina 05 di 06
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Biografia, Michelangelo, Merisi, Merisio, Caravaggio, Resti, Vita, Opere, Bacchino Malato, Bacco, Cappella Contarelli, Conversione di San Paolo