IL MOTOR SHOW DI BOLOGNA 2009
                                  di Giovanni Cozzi

     Che peccato! Mai avrei voluto iniziare un articolo con una frase come questa e mai avrei pensato di doverlo fare a proposito del Motor Show di Bologna. Sì, perché questa manifestazione, nata tanti anni fa solo come evento motoristico outdoor grazie ad una arena recintata formata da vari percorsi stradistici e fuoristradistici, permetteva di riunire, almeno per una volta all’anno, tutte insieme, le maggiori discipline motoristiche, dalla Formula 1 al motocross, dai rally (con il famoso Memorial Bettega) alle categorie turismo, le quali, tutte, a turno, erano impegnate proprio su questi percorsi esterni in gare sul tempo ad eliminazione fino a decretare, in ogni disciplina, chi fosse il migliore quell’anno e donando oltremodo spettacolo a piene mani ai numerosissimi appassionati accalcati come sempre nelle enormi tribune di contorno. Per tutti noi appassionati delle due e quattro ruote, questo evento annuale, è sempre stato un appuntamento da non perdere. Mai potrò dimenticare quella canonica giornata organizzata alla volta di Bologna con zaini, macchine fotografiche e levataccia alle cinque del mattino per essere là tra i primi ad entrare. Personalmente questo rimarrà sempre un ricordo indelebile nella mia memoria. Un ricordo fatto di felicità, entusiasmo ed aggregazione che nessuno potrà mai cancellare.
     Parimenti, bisogna dire anche come il Motor Show di Bologna sia una manifestazione cresciuta nel tempo, materializzando nei padiglioni circostanti dell’area fieristica, anno per anno, un crescendo di volontà da parte delle case costruttrici di volerci essere, di voler partecipare alla rassegna romagnola anche in forma statica, dove ogni brand automobilistico poteva, appunto, affiancare agli eventi esterni l’esibizione al grande pubblico di tutto quello che riguardava la produzione di serie e tutte le novità dell’anno, le quali venivano poi commercializzate immediatamente dopo l’esposizione sul nostro mercato.
     Questo fenomeno crebbe al punto da far meritare, alla kermesse bolognese nel 2006, il titolo ufficiale di “Salone Internazionale dell’Automobile”, complice anche il fatto che in Italia ormai, persino lo storico Salone dell’Automobile di Torino, da sempre celebrato al Lingotto ed ultimamente ridimensionato a biennale per ragione di costi, era stato poi del tutto cancellato dal panorama internazionale delle esposizioni automobilistiche.
     E adesso cos’è accaduto ancora? Perché quella citazione in apertura? Ebbene, sappiate che da quest’anno, complice la solita crisi mondiale la quale, seppur considerata superata dai nostri governanti, attanaglia ancora in maniera

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