SUMMIT DI COPENAGHEN 2009: VINCE LA CINA, PERDIAMO TUTTI
                                  di Graziano Paolo Vavassori

     Pensavo, anzi, speravo di dover scrivere un articolo noiosissimo, che avrebbe letto nessuno, infarcito di numeri e percentuali in merito ad un eventuale accordo nuovo di tutti i Paesi del mondo in merito al “Global Warming”, per ridurre l’emissione dei gas climalteranti, invece nulla. Alla domanda di mia suocera: come è andata a Copenaghen, perché si sono riuniti? Ho dovuto rispondere con voce tremante che si è deciso per la distruzione del pianeta.
     Non vi parlo da giornalista, ma da uomo di scienza: non si tratta di catastrofismo, ma di realtà, che non è data dalla nevicata abbondante, dall’estate più calda degli ultimi cinquant’anni, tutte “stronzate” che servono solo ai giornalisti per alimentare l’ignoranza dei lettori. I veri fenomeni che hanno determinato quasi all’unanimità che il pianeta Terra sta cambiando sono la regressione dei ghiacciai, l’innalzamento delle acque degli oceani, l’avanzamento dei deserti, tutti fenomeni riscontrabili nell’arco di diversi anni, quindi lenti per delle unità carbonio (noi) con una massima aspettativa di vita di cento anni. D’altronde, che cosa possiamo pretendere ancora dal nostro pianeta se in meno di centocinquant’anni abbiamo reimmesso nell’atmosfera quasi tutta la CO2 che la natura, nel corso di migliaia di anni, ha immagazzinato nel sottosuolo sotto forma di petrolio?
     Attenzione, il pianeta non sta morendo, siamo noi che ci stiamo estinguendo. La Terra sopravviverà, comunque. Al massimo sarà il sole a distruggerla. Con la Terra sopravvivranno anche milioni di specie animali, insetti, soprattutto, ma non noi. Meglio, non i mammiferi.
     Il recente vertice della FAO sulla sicurezza alimentare è stato un fallimento ed una premessa a come sarebbe andata a finire al Summit di Copenaghen, svoltosi dal 7 al 18 dicembre 2009. In verità, prima del vertice ci sono state delle ottime parole spese bene; si è parlato di una riduzione delle emissioni di gas serra del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli degli anni ‘90, soprattutto ad opera dei Paesi ricchi, i quali si dovranno rendere autori dell'80% dei tagli alle emissioni entro il 2050. Si dovrebbe considerare il 2020 come l'anno in cui le emissioni saranno ai massimi livelli. Infine, l’introduzione di misure per contenere l'aumento della temperatura media globale sotto ai 2 gradi centigradi.
     Il premier danese Lars Lokke Rasmussen ha fatto sapere di volere un documento "politicamente vincolante", con allegati che stabiliscano gli obblighi di ciascun Paese e voleva inoltre che fosse introdotta una scadenza, il 2010,

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