minoranze a grave discapito della loro integrazione effettiva nel nostro mondo (e così abbiamo storie tragiche di adolescenti picchiate, se non uccise, dai famigliari perché vogliono vivere come i loro compagni, di ragazzine della scuola materna con il velo, di immigrati che girano per le strade con abiti che non dimostrano il desiderio di integrarsi… Non sono un conformista dal momento che io stesso raramente vesto giacca e cravatta, ma pensare che uno possa presentarsi in un ufficio o in una fabbrica così acconciati sia chiaramente un chiedere di non essere assunto).
     I musulmani, che sono venuti nel nostro paese spessissimo senza neppure il minimo indispensabile, diventano quasi subito prepotenti ed esigenti (gli integralisti poi ci identificano con il demonio… vedono l’occidente come l’inferno… ma perché non restano nei loro paradisi guidati da talebani o da sultani che hanno addirittura i water d’oro mentre i loro sudditi vivono nell’indigenza più assoluta?).
     Per tornare al problema attuale, anche se quando queste mie riflessioni saranno superate dall’informazione consumistica che fagocita i problemi e ne propone altri senza risolverne alcuno, sono anch’io sconvolto dalle immagini non solo dei bambini palestinesi uccisi, ma soprattutto dai loro sguardi sconsolati, dalle loro lacrime, dalla loro evidente ricerca di un perché.
     Ricordo anche lo sconforto dei giovani israeliani terrorizzati da attentati; forse i drammi sembrano diversi, ma non credo per chi li ha provati sulla sua pelle. Dal Corriere del 7 gennaio scorso [prima pagina e ripresa a pag 36 “Ostaggi di Hamas”] riassumo alcune considerazioni di Bernard-Henri Levy (traduzione di Daniela Maggioni):
     - nessun governo al mondo tollererebbe di vedere migliaia di granate cadere, per anni sulle proprie città;
     - il fatto che i razzi Qassam di Hamas abbiano provocato così pochi morti è perché gli israeliani vivono pronti a rintanarsi nei rifugi delle loro case;
     - il fatto che le granate israeliane abbiano fatto tante vittime non è che Israele si abbandoni ad un “massacro”, ma é che i dirigenti di Gaza hanno usato i loro cittadini come “scudi umani”, che Hamas come Hezbollah alcuni anni fa, ha installato depositi d’armi e centri comando nei sotterranei di abitazioni, ospedali o moschee;
     - esiste una differenza tra coloro che sparano sulle città (in altre parole sui civili) e coloro che prendono come bersaglio obiettivi militari e provocano “danni collaterali”;

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