QUOUSQUE TANDEM…
                                  di Gaudenzio Rovaris

     Iniziava così una famosa invettiva di Cicerone contro Catilina, che stava organizzando un colpo di stato a Roma ed aveva avuto la spudoratezza di presentarsi come se nulla fosse in Senato. La repubblica di Roma era avviata al suo declino dopo le lotte intestine tra i vari Mario e Silla; l’oratore, in quel momento console, assale colui che aveva già preparato un esercito di congiurati, gente senza scrupoli e con la speranza di rifarsi un patrimonio dopo che aveva sperperato il suo, e stava per affrontare lo stato militarmente.
     L’invettiva, famosa anche come Prima Catilinaria [si può per un breve riassunto delle quattro orazioni consultare il sito: Wikipedia.org/wiki/Catilinarie; in internet sono leggibili sia gli originali che le traduzioni di queste famose invettive] accelera gli eventi e spinge il rivoluzionario alla battaglia in Etruria, dove verrà sconfitto e morirà.
     La premessa mi è rimuginata in testa leggendo gli articoli dei quotidiani ed osservando le immagini televisive, ma anche ricordando come periodiche ma ricorrenti siano state le varie manifestazioni dei Musulmani in Italia. Vedere una moltitudine di gente inginocchiata in piazza Duomo di Milano è stata solo l’ultima goccia. Ho sempre rispettato le opinioni, e le religioni in particolare, di tutti; ma sono assolutamente contrario a questi gesti di intolleranza e di mancanza di rispetto verso le nostre consuetudini e regole sociali.
     Un paio d’anni fa fanatici integralisti hanno occupato per parecchie trasmissioni le tv locali (che naturalmente in ossequio al Dio audience sono state ben liete di dar loro voce!!!) con discorsi farneticanti contro il Cristianesimo e il nostro Stato accusato di non garantire loro uno “spazio” adeguato (dalle costruzioni di moschee, all’asporto dei crocefissi da luoghi pubblici, al non tener conto di un (si! Uno su tutta la scuola!) ragazzo mussulmano nel definire il menù delle mense scolastiche, al presentare il Cristo come un qualcosa di orripilante, all’annullare nei programmi scolastici riferimenti a feste e consuetudini tradizionali come il Natale…). Non ultima è la mostra di tele con una rana in diverse colorazioni e posizioni appesa alla Croce: é opera d’arte o stupidaggine offensiva di valori?
     Comunque dobbiamo ringraziare la nostra civiltà, i nostri esponenti politici e di una cultura che riempie le pagine dei quotidiani di parole vuote e distruttive (per fortuna abbiamo anche delle riflessioni serie come qualche volta quelle di Cacciari), dei nostri docenti “impegnati” che considerano civiltà il rispetto delle

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