Alla fine del ‘700 ogni città d’Europa possedeva un caffè, rendendo l’usanza di bere questa bevanda scura molto aromatica estremamente popolare. Oggigiorno, il consumo di caffè è entrato nella pratica quotidiana di ognuno di noi e il caffè preparato “all’italiana”, come dicono i turisti in visita al nostro paese, l’espresso per intenderci, rappresenta il miglior modo di gustarlo.
     Per molti rappresenta una piacevole abitudine, un momento di relax, infatti, quando, per motivi di salute, il medico ne vieta l’utilizzo, diventa difficile rinunciare all’amata tazzina. È malagevole indagare su quale sia la “causa” del piacere che deriva dalla tazzina di caffè, forse dobbiamo rivolgere la nostra attenzione proprio a quel legame, millenario, che unisce l’uomo all’utilizzo di varie sostanze stimolanti quali l’alcol, le foglie di coca, il tabacco e la caffeina (pensiamo agli Indios degli altipiani peruviani che usano masticare foglie di coca per non sentire la fatica). Proprio la caffeina è la sostanza più demonizzata del caffè, quella alla quale i medici associano tutti gli effetti negativi della bevanda. Per l’uomo, la dose sicura di caffeina al giorno è di 300 mg circa ed è rappresentata da tre tazzine di caffè espresso o da sei tazze di tè. Tale limite, però, può essere raggiunto anche ingerendo 10 lattine di Coca Cola, 8 tazze di cioccolata calda o 400 g di cioccolato fondente. Nella valutazione della quantità da ingerire quotidianamente dobbiamo necessariamente tener conto anche di questi alimenti che, in sinergia con il caffè, aumentano la quota di caffeina assorbita dal nostro organismo. Nei bambini, invece, la dose massima da non superare è di 100 mg, limite facilmente valicabile con una lattina di Coca Cola o un pezzo di cioccolato fondente.
     Dal punto di vista chimico, la caffeina appartiene ad un gruppo di sostanze chiamate “purine” (il termine scientifico è 1,3,7-trimetilxantina), sostanze presenti in natura sia nei chicchi di caffè quanto nelle foglie di tè, nei semi di cacao e nei semi di cola (pianta africana). In natura, esistono ben sessantatre specie di piante contenenti caffeina.
     Quali sono gli effetti, negativi e positivi, che essa ha sul nostro organismo? A dosi moderate (4mg/kg corporeo al giorno) la caffeina stimola la secrezione gastrica, salivare e biliare: ha quindi un blando effetto digestivo. Rallenta la frequenza cardiaca, agendo da broncodilatatore, migliorando così lo stato di salute di allergici ed asmatici; migliora l’attività psicomotoria, le prestazioni atletiche, l’umore e la resistenza al sonno e alla fatica; infine, è un utile coadiuvante nella terapia dell’obesità, dato dal suo blando effetto termogenico ed anoressizzante. Ad alte dosi, invece, (> = 10mg/kg corporeo al giorno) le sue

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