emotivo della musica, la sua spinta alla partecipazione somatica, dipendono dagli effetti psicofisici e psicoacustici. Noi usiamo questi effetti comunicazionali della musica per fini psicoterapici e riabilitativi, in modo da presentarla come stimolo di attivazione delle funzioni bio-psicologiche fino ad accedere alla prerogativa massima dell’umano: la sua creatività.
     Il nostro modello di psicoterapia corporea con musica, oltre ad un lavoro ortodosso di elaborazione del sintomo, interviene sull’immaginario, che viene condizionato tanto dai vissuti corporei, quanto dai vissuti mentali. L’immaginario viene indotto a modificarsi nelle sue componenti somatiche e ideative, sulla base del messaggio musicale. Seguendo questo processo psicoterapico, il tono muscolare si allenta e il tono dell’umore si ottimizza. Le associazioni provenienti dal corpo si integrano fra di loro, potendo dar luogo ad un immaginario soddisfacente e rilassante, che innesca altri nessi associativi, diventando creativo e positivo sul piano della realtà. Al paziente vengono forniti nuovi nessi associativi in grado di stimolarlo o di rilassarlo, aderendo ai ritmi della musica, ove egli non sia in grado di essere protagonista delle sue armonie psicocorporee.
     In questa terapia, l’immaginario con le sue funzioni rappresentative permette alla persona di interloquire con sé stesso, elaborando i sui contenuti ansiogeni e gli “elementi” corporei non digeribili. Ad un livello più evoluto, quando la persona sta cominciando ad elaborare la questione conflittuale, all’interno di questo setting l’utente riscopre la sua identità, diventando forte dinanzi agli stimoli negativi interni ed esterni: egli nasce dinanzi a se stesso.
     Altre notizie sono reperibili dal sito: www.psicoterapiaimmaginativa.it

     Bibliografia:
- Caruso E., “Musica ed Emozioni”, atti del Congresso Milano 24-26 Maggio 2003, II° Congresso di Naturopatia “Il naturopata e l’energia vitale”, Milano 2003, Federazione Italiana Naturopati Riza.
- Caruso E. (2003), “Star bene con gli altri”, Milano, Marzo, volume numero 178, Edizioni Riza.
- Dell’Orto S., Caruso E. (2003), “Winnicott W.D. e la transizionalità negli affetti, nel gioco e negli oggetti”, in La pediatria medica e chirurgica (Medical and Surgical Pediatrics), volume 25, numero 2, Marzo - Aprile 2003, numero 141, pagine 106-112 (W. D. Winnicott and the transitional object in infancy, Pediatra Medico Chirurgo 2003 Marzo – Aprile, numero 25 (2), pagine 106-120).

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