Macario conclude un po’ amaramente facendo intendere come la sconfitta del centrosinistra sia dipesa da fattori esterni alla volontà dell’elettorato, di cui ben il 41% a favore di Bruni e un altro 20% rappresentato dalla popolazione straniera senza diritto al voto, percentuale potenziale che si vorrebbe già assegnare, “ipso iure”, all’opposizione, ma sulla quale orbita da tempo un aperto dibattito nazionale, che assume il sapore più di propaganda che di progetto attuabile. La dura contrapposizione che si preannuncia conferma, ancora una volta, la fase di stagnazione e di patologica incapacità al dialogo che avvolge la politica, da destra a sinistra, e che dai palazzi romani sembra aver irradiato un effetto venefico anche sulle amministrazioni locali, molto più vicine al cittadino e che per questo dovrebbero mantenere un atteggiamento meno bellicoso e più concreto.
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