nel dipingere soggetti intrisi di luce e biacca; la sua breve esistenza divenne leggenda e fu avvolta da un alone di mistero per l’improvvisa scomparsa durante una battuta di caccia avvenuta nel 1943 a Manila, luogo in cui gode tutt’ora di grande fama e altissimo mercato, dove si era ritirato per sfuggire agli eventi bellici. Nel 2001 la prestigiosa casa d’aste inglese Sotheby’s gli ha dedicato la copertina di un catalogo di vendita di importanti dipinti nella propria sede di Singapore. Luigi Locatelli, della prolifica famiglia artistica dei Locatelli, cugino di Romualdo, è presente in mostra con un grande ritratto di gusto Belle Èpoque datato 1930.
     Sono pienamente novecentisti la maggior parte degli artisti presentati. Innanzitutto Contardo Barbieri, importante direttore dell’Accademia Carrara dal 1930 al 1946 ed esponente di spicco della cultura italiana del Novecento presente con un dipinto di forte impianto plastico, “La cartomante”, datato 1934, tipico esempio di pittura del Novecento italiano: numerosissime furono le sue partecipazioni alle più importanti mostre del periodo, dalla II Mostra del Novecento nel 1929 alla Permanente di Milano a tutte le edizioni della Biennale di Venezia dal 1930 al 1940. Fu tra i fondatori del Premio Bergamo. Giulio Masseroni, autorevole e importante protagonista della cultura bergamasca durante i ruggenti anni Trenta tanto da essere segretario del Premio Bergamo e membro della giuria, espose alla Biennali di Venezia del 1930 e 1932 e fu invitato a diverse mostre personali in Italia e all’estero, da ricordare quella del 1941 alla Galleria Gian Ferrari di Milano: in mostra un poetico scorcio di Bergamo alta del 1936. Dante Montanari, intellettuale marchigiano che visse molti anni a Bergamo, rappresentato da un paesaggio fiabesco e sulfureo databile intorno al 1939; espose anch’egli alla mostra di Margherita Sarfatti presso la Permanente di Milano nel 1929 e scrisse per molti anni sul Corriere della Sera occupandosi della pagina dell’arte.
     Giulio Vito Musitelli, isolato e squisito interprete di una pittura forte e magica, è presente nella raccolta con un sontuoso e imponente ritratto femminile su fondo nero datato 1930; si ispirò sempre alla grande pittura italiana del Cinquecento. Nel 1943 fu nominato Direttore dell’Accademia Carrara, dovette tuttavia declinare l’incarico per motivi politici. Alberto Vitali, altro protagonista assoluto del Novecento orobico e non solo, partecipò intensamente alla vita artistica milanese degli anni Trenta con Marussig, Carrà e l’ambiente gravitante intorno alla Galleria del Milione di Virginio Ghiringhelli; espose alla II Mostra del Novecento Italiano nel 1929 e alla Biennale di Venezia

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