per costruirvi sopra il nuovo, è un'azione di igiene culturale che s'interrompe solo quando una società pensa che il futuro sarà peggio del passato.
     Prendiamo Bergamo e facciamo qualche esempio: è da trent’anni che si discute di cosa fare della ex-caserma Montelungo, un obbrobrio nel cuore di Bergamo appunto… si discute, cambiano i politici ma tutto rimane fermo. Capitolo ascensore di risalita per Città Alta: si farà, anzi no, forse, intanto lo critichiamo. Le Torri “gemelle” alla Conca Fiorita non si faranno mai, anzi forse, può darsi, basta che non siano torri. Nel frattempo siamo in attesa di assistere alle prevedibili polemiche che si alzeranno per la nuova sede della Provincia a Bergamo sud, dove sono previsti due grattacieli con concorso ad invito di dieci studi di architettura internazionali. Infine, la ciliegina sulla torta: le Zone a Traffico Limitato a Bergamo, una pagliacciata che insulta un qualsiasi essere pensante. I nostri amministratori hanno istituito in Borgo San Leonardo una ZTL dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, ovvero, si penalizzano i commercianti nelle ore in cui la città è più dinamica e si disturba chi ci abita visto che di notte si può sfrecciare con l’auto o con il motorino con la marmitta modificata sotto le finestre di chi abita nel borgo e vuol dormire. Il tutto per cercare quel punto di compromesso, quella “concertazione all’italiana” che così scontenta e penalizza tutti. Fare il contrario no?
     Torniamo al problema di fondo, nulla deve essere considerato eterno ed ogni generazione stratifica sul tessuto esistente il suo passaggio; da noi si conservano le cose inutili. Le nostre città si sono generate grazie a questa stratificazione che le generazioni nate nel dopoguerra hanno interrotto scegliendo la tutela della nostra storia e la conservazione di quanto ereditato, senza se e senza ma. I nostri politici sono diventati dei badanti di un Paese che invecchia ed è avviato, temo, al declino, nella migliore delle ipotesi a trasformarsi in un centro vacanza per anziani a cielo aperto. Marinetti indirettamente pensava alla TAV quanto voleva “locomotive dall'ampio petto”, ma l'Italia dei comitati degli orticelli preferisce Tir ed inquinamento paesaggistico piuttosto che bucare una montagna e farvi correre un treno veloce, sicuro e pulito. L'Italia contemporanea preferisce scooter e autobus puzzolenti e rumorosi sfrecciare davanti al Duomo di Firenze piuttosto che vedervi le rotaie di un moderno tram comodo, silenzioso e con aria condizionata. A Bergamo abbiamo sopportato per decenni automobili davanti alla meravigliosa facciata di Sant’Agostino in Città Alta, nessuno ha mai detto nulla o raccolto firme per lo scempio, ma tutti si scagliano prontamente contro il parcheggio interrato che si

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