primi studi di letteratura e logica e, nel 1581, dietro espresso volere del padre che voleva per lui una carriera costellata da lucrosi guadagni, si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università di Pisa. La sua mente vivace, però, era fortemente attratta dalla matematica, che cominciò a studiare nel 1583, grazie alla conoscenza avvenuta a Firenze del matematico Ostilio Ricci: ciò che attirava il giovane Galileo era l’approccio che il matematico aveva con la scienza, ovvero non sapienza astratta, ma scienza atta a risolvere problemi pratici legati alla meccanica ed alle tecniche ingegneristiche. Durante il suo soggiorno a Pisa, Galileo fece la sua prima personale scoperta: l’isocronismo delle oscillazioni del pendolo, ovvero la teoria secondo la quale “il tempo delle oscillazioni è costantemente uguale qualunque sia la loro ampiezza”. Ancora oggi, chi si reca nella Cattedrale di Pisa può ammirare, sospesa alla volta altissima del tempio, la lampada che con le sue oscillazioni ispirò al giovane Galileo proprio l’invenzione del pendolo come regolatore di un movimento meccanico.
     Lasciata l’università pisana, abbandonati gli studi in medicina, Galileo Galilei fece ritorno a Firenze, dove approfondì i suoi nuovi interessi nel campo della meccanica e dell’idraulica. Nel 1586 inventò uno strumento per la determinazione idrostatica del peso specifico dei corpi, descrivendo i dettagli della scoperta nel breve trattato scientifico “La Bilancetta”, pubblicato postumo nel 1644. Nel 1589 ottenne la cattedra di matematica all’università di Pisa, che mantenne fino al 1592. In questo periodo, egli concepì un manoscritto, il “De Motu antiquirora”, che raccoglie tutta una serie di insegnamenti e studi fatti da Galileo sul problema del movimento dei corpi in caduta, partendo dalle considerazioni fatte da Giovanni Battista Benedetti, fisico sostenitore della teoria dello “impeto” come causa di un moto “violento”, teoria rivoluzionaria che si opponeva alla concezione aristotelica (di Aristotele) sul movimento come prodotto del mezzo nel quale i corpi stessi si muovono.
     Nel 1591 il padre Vincenzio morì, lasciando a Galileo l’onere economico di mantenere tutta la numerosa famiglia. Facendo appello alle sue amicizie, egli nel 1592 ottenne la cattedra di matematica, geometria ed astronomia presso l’ateneo di Padova, restandovi per 18 anni, quelli che lui stesso definì come “i diciotto anni migliori di tutta la mia età”. Nel 1599 conobbe Marina Gamba e da lei ebbe tre figli: Maria Celeste, Arcangela e Vincenzio. È proprio durante questo periodo trascorso a Padova che Galileo Galilei si orientò verso la teoria copernicana (di Copernico) del moto planetario, tesi avvalorata dalle osservazioni

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