poveri col procurare loro un nuovo mezzo di sostentamento”. Mentre il fratello fu sul momento escluso dalla scuola a causa dell’età (18 anni), Gaetano Donizetti si fece immediatamente notare per il suo buon carattere e per le sue doti; purtroppo, un difetto vocale sembrava voler annullare le sue speranze di continuare negli studi. La commissione scolastica, il 10 settembre 1808, lo rifiutò, con gran dispiacere del maestro Mayr, in quanto la voce, così come scritto nel regolamento, era requisito indispensabile per il proseguimento delle lezioni. Il suo maestro lo fece comunque esibire in alcuni saggi organizzati per la fine dell’anno scolastico. Per uno di questi, “Piccolo compositore di Musica”, Gaetano Donizetti collaborò anche in veste di compositore di alcune arie e per un valzer per cembalo, suonato da lui stesso durante l’esecuzione dell’opera. Il giovane, dibattendosi nell’incertezza del suo futuro, pensò allora di iscriversi all’Accademia Carrara per seguire corsi di disegno, ma non poté proseguire in quanto il maestro Mayr non voleva perdere un allievo di tal talento e fece di tutto per mantenerlo nella scuola. Con vari stratagemmi, nel 1815 lo stesso Mayr chiese alla Congregazione di Carità una borsa di studio per Donizetti, affinché egli potesse recarsi a Bologna a studiare presso il Liceo Filarmonico della città, sotto la guida del celebre didatta Padre Stanislao Mattei.
     Nell’ottobre del 1815, Donizetti lasciò Bergamo per raggiungere Bologna, dove si stabilì ed iniziò a frequentare le lezioni di Padre Mattei, con compagno d’avventura Pietro Maroncelli, che gli rimase amico per tutta la durata degli studi. L’insegnante vedeva di buon occhio il giovane, il quale si applicava volenteroso agli studi, mentre i primi risultati non si fecero attendere. Il 19 novembre 1816, Donizetti firmò la sua primissima opera “Fatta in un’ora e un quarto per ordine del Padre Maestro Mattei, terminata all’ora di pranzo”; nello stesso anno, iniziò la sua prima vera composizione operistica: “Il Pigmaglione”, ma l’opera verrà rappresentata soltanto 114 anni dopo, a Bergamo, postuma. Sempre al periodo bolognese appartengono le opere “Olimpiade” e “L’ira di Achille”, che non verranno mai eseguite. Durante i suoi studi, Donizetti compose molta musica sacra, sinfonie per orchestra e musica da camera.
     Nel novembre del 1817, fece ritorno a Bergamo, dove riallacciò subito i contatti con i vecchi amici della scuola di Mayr. Entrò a far parte del quartetto che si riuniva a casa di Alessandro Bertoli e compose il suo primo Quartetto (26 dicembre 1817). In attesa di incarichi remunerativi, Donizetti lavorò febbrilmente ad una enormità di musica da camera (quartetti, sonate, sinfonie per pianoforte) e partecipò a tutte le attività musicali della città. Ricordano i suoi

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