con una matita in mano davanti ad un foglio di carta bianco ed accompagnato solo dal suo estro e dalla sua creatività, figuriamoci oggi! Invece no, ecco dove sta l’errore!
Una volta, lo stilista, spesso un carrozziere artigiano di consolidata esperienza, veniva incaricato direttamente dalla casa madre nello sviluppo di una silhouette adatta, volta in volta, alle esigenze del caso. I celeberrimi Bertone, Pininfarina, Bizarrini, Zagato, Scaglietti eccetera, erano deputati, dall’alto della loro esperienza e della loro genialità, a creare linee fantasiose ed emozionanti con il sentimento la capacità che li contraddistingueva ma con costi però (e risultati ovviamente) di una certa rilevanza. Oggi, purtroppo, sull’altare delle economie di scala e per il contenimento dei costi, sempre più spesso sorgono centri di stile interni alle case costruttrici, formati, di solito, da
|
|
un ingegnere e da responsabili di marketing i quali, concordemente, analizzando le tenenze del mercato ed i modelli concorrenti prodotti dalle altre case costruttrici, cercando di trarre il meglio da tutto questo materiale per sintetizzarlo poi in un prodotto il più possibile, sulla carta, migliore dei suoi diretti antagonisti.
Tuttavia, in tutto questo lo stile, la linea, il design dove stanno? Non è forse la mitica 911 uno degli esempi di stile inossidabile nel tempo nonostante sia angusta, un poco scomoda ed ormai anche superata |
|
 |
|
|
nella linea perché sempre uguale a se stessa, tanto da essere pressoché un restyling continuo proveniente dal lontano 1963? Eppure, è proprio questo il suo punto di forza: la sua unicità! Non basta fare una pseudo 911 a quattro porte con i solchi sulle fiancate stile Corvette ed un posteriore che sa tanto di vettura inglese “fastback” anni sessanta tanto è comunque comoda, abitabile, supertecnologica e soprattutto Porsche. È no, troppo semplice! Sarebbe come voler forzare le linee di una berlina nel corpo sinuoso di una Ferrari F430. Orrore!
|
|
|
