aventi emissioni oltre i 120 g/km, portati poi a 2.000 euro se tale soglia, dalla nuova vettura, non viene superata. Per il metano, invece, rimangono i 1.500 euro in caso di rottamazione a fronte dell’acquisto di un veicolo con emissioni superiori a 120 g/km, incrementati questa volta fino a 3.000 euro se l’autovettura nuova non supera la soglia soprascritta.
     In caso di veicolo bifuel già omologato dalla casa, il bonus è di 2.000 euro per le ibride a GPL e di ben 2.150 euro per quelle a metano. Per le bimodali elettriche, infine, l’incentivo si traduce in un minimo di 1.500 euro che diventano 3.500 per quelle con emissioni fino a 120 g/km. Sul contraltare, però, va segnalata la scomparsa dell’esenzione del bollo, ovvero della famigerata tassa di possesso, la quale, con la sua gratuità, accompagnò parimenti le due precedenti edizioni dei benefict governativi, ma a tal proposito, il governo Berlusconi si è impegnato in campagna elettorale ad eliminarla definitivamente al massimo entro metà legislatura, ovvero entro il 2010. Staremo a vedere.
     Per quanto riguarda i motocicli, invece, il contributo dello Stato in caso di rottamazione di un vecchio ciclomotore o motociclo euro 0 o euro 1 in favore dell’acquisto di una nuova motocicletta o motoscooter con cilindrata fino a 400 centimetri cubici è pari a 500 euro. Da tale manovra sono esclusi tutti i ciclomotori. A questo punto, dopo aver elencato nel dettaglio tutte le possibilità esistenti in Italia per ottenere una qualsivoglia forma di contributo governativo, è venuto il momento di riflettere su alcuni dati importanti. Uno per tutti: sapete che il Governo tedesco ha promulgato degli ecoincentivi statali pari a ben 2.500 euro in caso di rottamazione? E sapete inoltre che, a fronte di ciò, la Fiat in Germania ha immediatamente raddoppiato tali incentivi tanto da immettere su tale mercato estero le nostre autovetture con ben 5.000 euro di sconto totale? Ebbene sì! Tutto questo, in soldoni, si traduce nel fatto che una Panda, in Germania, costa solamente 4.990 euro, somma che diventa 6.990 euro per una Grande Punto e che arriva a 9.990 euro necessari per l’acquisto di una nuova Bravo! Peccato solo che nell’intervista all’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, fatta al lancio della Nuova Bravo nel 2007, egli dichiarò che tale vettura, stante il suo prezzo di acquisto, non era stata pensata per la classe operaia italiana! Certo, forse già pensava a quella tedesca!
     Bene, non bastavano gli aiuti statali alla Fiat fatti di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione in tempi di vacche magre, oppure di contributi a fondo perduto sottoforma di fiscalizzazione degli oneri sociali anche in tempi di vacche grasse! Allora perché dopo un 2007 da record, quando ci fu la famosa

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