IL TRAMONTO DEL COLOSSO EBAY
                                  di Graziano Paolo Vavassori

     È difficile stabilire se il titolo di questo articolo sia una previsione del futuro o solo una riga shock per incuriosirvi a leggere quanto scritto, ma una cosa è certa: il colosso eBay, leader delle aste on-line, è stato condannato (nello specifico eBay Inc. ed eBay International AG), lo scorso 30 giugno dal tribunale di Parigi, a pagare una multa multimilionaria ad un noto stilista francese che si è ritenuto danneggiato dalla vendita di materiale contraffatto che lo riguarda.
     Per coloro che non conoscono eBay, in due parole possiamo dirvi che è un mezzo telematico, ovvero solo raggiungibile ed utilizzabile tramite Internet, con il quale è possibile acquistare o vendere oggetti di ogni tipo, inseriti nelle apposite sezioni, nuovi o usati. Chiunque può iscriversi e mettere in vendita degli oggetti, quindi è possibile trovare privati o negozianti che, seguendo le rigide direttive di eBay, raccolgono ordini che si perfezionano con il pagamento e la spedizione della merce. Solitamente si vende con il sistema dell’asta, ma ci sono anche vendite a prezzo fisso. eBay, naturalmente, oltre ad offrire numerosi consigli su come mettere in vendita un prodotto, guadagna per ogni singolo annuncio e percepisce anche una percentuale sul venduto oltre certi importi, anche se la vendita non va a buon fine. Qui nasce l’inghippo: eBay non può fisicamente accertare la legalità dei prodotti proposti, se non con intimazioni tramite regolamento, tuttavia, di fatto percepisce un ricavo anche dalla vendita di materiale contraffatto.
     Su questo punto ha fatto leva il tribunale di Parigi, ritenendo non pertinente la direttiva 30/00 sul commercio elettronico (recepita in Italia con il DLGV 70/03) con la quale si ritiene che un ISP (Internet Service Provider, colui che

ospita il sito) non ha delle responsabilità automatiche per gli atti illeciti che possono essere perpetrati tramite web, in fondo l’ISP mette a disposizione il proprio hardware e software per l’utente finale, mentre eBay interviene e guadagna sulle transazioni dei suoi iscritti,

addirittura proponendo un sistema di feedback, ovvero certificando l’attendibilità del venditore e del compratore. Maggiore è il punteggio del feedback più ci dovrebbe suscitare sicurezza il venditore o il compratore, ma si tratta semplicemente di un indice che cresce in funzione al numero di transazioni completate e dal numero di quelle giunte a buon fine.
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Multa, eBay International AG, eBay, Sentenza, Tribunale, Parigi, Direttiva 30/00, DLGV 70/03, Beni, Contraffatti, Vendita, Illegale