Perché ha deciso di candidarsi come Sindaco di Filago?
“Nel 1999 Filago ha vissuto un momento molto particolare, a tratti quasi shockante. Allo scadere del mandato della precedente amministrazione, nessuno si è presentato per raccogliere l’incarico di condurre il paese. Filago è stato quindi commissariato per un anno intero.” Che cosa significa? “Commissariare un paese è brutto, significa che nessuno vuole portare avanti i progetti comuni del paese e quindi interviene la Prefettura che lo governa, appunto per un anno, termine entro il quale devono poi essere ripetute le elezioni, attraverso un suo funzionario che racchiude in sé tutte le funzioni di Giunta, Consiglio Comunale e Sindaco. È stata per tutti un emozione forte, brutta da vivere: ad aprile 2000, alla vigilia delle nuove elezioni, fortunatamente sono state presentate ben tre
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liste per la candidatura. Io facevo parte di quella che è stata eletta dalla popolazione per Filago, dal 2000 al 2005, ricoprendo la carica di vice Sindaco e di Assessore alla Cultura e Istruzione. Successivamente, nel 2005 mi sono candidato per la poltrona di Sindaco ed… eccomi qui, a parlare con voi oggi del mio paese.”
Ci racconti dell’emozione che ha provato quando è stato eletto…
“ I sentimenti erano ambivalenti: da una parte ho provato gioia e felicità per il traguardo raggiunto e nello stesso tempo un sentimento fisico di liberazione da un periodo di tensione emotiva continua, in quanto sei sempre sotto esame. Nel contempo, avevo la consapevolezza che si stava cominciando qualcosa di molto importante, con una bella dose di responsabilità, ma avevo comunque la tranquillità e la serenità di sapere di poter contare sull’appoggio di un gruppo di persone preparate e capaci che mi affiancano tutt’oggi in questo mio cammino di Sindaco. Se oggi Filago può vantare di aver raggiunto obiettivi importanti è anche grazie a loro, alla loro esperienza ed alle loro capacità.”
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