SUPERBIA, LUSSURIA, CUPIDIGIA E POLITICA
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Ci eravamo lasciati due mesi fa con l’augurio di poter trovare motivi per pagine bianche… Non ho avuto modo nel numero di febbraio di Infobergamo.it, ma subito ci hanno dato la possibilità di presentarne: dalla crisi di governo, alle vergognose manifestazioni di onorevoli (…etimologicamente, degni di onore…) che si sputano in faccia, che stappano bottiglie di champagne come su un podio sportivo, che ingurgitano fette di mortadella con le mani, alla penosa contestazione alla presenza del Papa alla Sapienza (Università fondata proprio da un Papa e poi diventata statale) da parte dei detentori della cultura italiana, non cattivi maestri, ma solo, a mio parere, presuntuosi intolleranti delle idee della maggioranza… necessariamente ignorante e bigotta.
     Non se ne parla più perché i media divorano tutto e l’onorevole Mastella con le sue lacrime è riuscito non solo a far cadere il governo Prodi, ma anche ad oscurare un fatto gravissimo di oscurantismo culturale in un luogo che, nell’università, ha proprio un ventaglio infinito di idee e di rispetto degli altri, per non sottolinearne l’intestazione “La Sapienza”, termine astratto ma molto pregnante nella nostra cultura umanistica. Purtroppo penso che pochi abbiano avuto la correttezza di leggere il discorso che Papa Benedetto avrebbe pronunciato… Credo che avrebbe dovuto essere veramente una pagina bianca da diffondere, un messaggio di tolleranza e rispetto delle idee altrui che raramente troviamo nella nostra società. Invece, il fatto è stato l’occasione per dibattiti vuoti, per pubblicizzare volti altrimenti (a buon diritto, credo) anonimi e per propagande anticlericali di basso livello.
     Concluso questo flashback con una certa tristezza. Sono stato colpito in questi giorni da una affermazione piuttosto curiosa: “noi scandagliamo il male, operiamo indagini con apparecchiature sofisticate ed infallibili, istruiamo processi mediatici e nei tribunali in cui si sarebbe disposti a pagare il biglietto per presenziare, frutto dello ‘sbatti il mostro in prima pagina’ tipico della ricerca di audience dei nostri media, condanniamo e via di seguito, salvo poi dimenticare tutto due giorni dopo; ma non riusciamo a capire il perché del male, perché uno abbia ucciso, perché abbia violentato, perché una lite tra vicini debba sfociare in una strage, perché una madre debba gettarsi dal terrazzo con il figlioletto in braccio e via di seguito”.
     Molti di questi protagonisti sono “persone per bene”, dicono gli intervistati,

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