dorsale: i muscoli delle spalle rappresentano simbolicamente la nostra modalità di reazione dinanzi alla paura e all'angoscia.
     Quando la comunicazione viene alterata da uno stato ansiogeno, solitamente il “filo” del discorso potrebbe spezzarsi: questo inconveniente è l’espressione lieve di un problema comunicazionale, il quale può assumere una consistenza notevole. Nel caso di poca autostima, più frequente nei depressi, il timore di non riuscire ad esprimersi diventa una “spina” condizionante incisiva, la paura instaura un “circolo vizioso”tale da imporre un comportamento autolesivo di passività , tendente a delimitare l’esperienza di insuccesso. Quando l’ansia colpisce il linguaggio, le facoltà comunicazionali sono inibite in ambienti nuovi e collettivi, con una conseguente regressione dell’Io. Nei bambini l'angoscia può essere consistente, raggiungendo il livello della chiusura relazionale. Inoltre, quando il timore di “fare brutta figura” è superiore alla capacità di tolleranza alla frustrazione, si preferisce fare la figura degli idioti piuttosto che tradire l’immagine ideale che si vuole trasmettere.

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