IL CORPO E LA PAROLA
                                  di Enrico Caruso

     Dal un punto di vista emotivo è impossibile non comunicare, perché anche il silenzio segnala, ad esempio, l’oppositività, un vissuto di depressione o altri significati desumibili dal comportamento e dal linguaggio corporeo. Nel linguaggio corporeo comunichiamo ciò che si cela “sotto” al nostro comportamento, a volte senza che la nostra stessa coscienza ravvisi di questo: in altre parole, mentre con il linguaggio verbale si può asserire tutto o il contrario del tutto, il “comportamento non verbale” non conosce la negazione. La falsità, la bugia o l’insicurezza psicologica possono essere riconosciuti nel linguaggio corporeo della persona.
     In situazioni relazionali predeterminate, quando emerge l’ansia aumenta la necessità di controllo del coordinamento delle percezioni e delle espressioni, ma, se l’emozione o il timore di inadeguatezza hanno il sopravvento, l’incoordinazione prevale. Emergono pertanto manifestazioni del corpo che, con una loro autoctonia (espressività funzionale slegata dal coordinamento generale), dimostrano lo scollamento del “soma” dall’emozione. Quando l’ansia emerge, la sudorazione, la frequenza cardiaca o respiratoria, il timbro di voce ecc. diventano incontrollabili. Una comunicazione inefficace, che si stabilisce ad esempio in ambito lavorativo, può alterare i sistemi dell’organismo quando si verifica uno stato ansiogeno radicato e stabile.
     Le irregolarità costanti di coordinazione producono oggettive perturbazioni bioelettriche, che danneggiano la funzionalità neurologica somatica o vegetativa. L’ansia e l’angoscia agiscono in modo specifico in determinate zone: diaframmatica, addominale, organi interni, viso e collo. In queste zone, quando l'ansia raggiunge picchi elevati, l'energia si blocca, si interrompe il flusso respiratorio e si determina il cambiamento dei campi elettromagnetici. Per ciò che concerne la zona addominale e degli organi interni, "quando questa regione è tesa o contratta, il risultato è una limitazione di sensazione e sentimenti, del potenziale della respirazione e del flusso energetico. Spesso la gente corazza questa regione come difesa personale contro le sensazioni indesiderate”. (Dychtwald K., Psicosoma, Roma 1978, Astrolabio). Le spalle e la spina dorsale, invece, simbolicamente rappresentano il modo con il quale ci sobbarchiamo del "peso della vita e delle responsabilità". Durante un attacco di angoscia, i muscoli che entrano facilmente in contrazioni sono il trapezio, il tricipite e il gran

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