CE L'HO CON I GIORNALISTI...
                                  di Emanuela Fornoni

     Ce l'ho con i giornalisti: becchini spietati dell'informazione, quella seria, quella vera, che ha nel suo dna il gene dell'etica. Li guardo, li leggo, li ascolto, come una qualsiasi utente e mi domando come si possano toccare certi livelli di ignoranza. Spesso mi stupisco e sorrido alla domanda più sciocca che si possa fare: "Cosa prova?" Alla madre che ha appena perso il suo bimbo, al padre che ha appena trovato sepolta sotto le macerie la sua famiglia, al disgraziato che ha perso tutti i suoi risparmi in borsa... ovviamente un giornalista cosa può domandare se non cosa prova?
     Per non parlare delle domande subdole, quelle che insinuano, quelle che già contengono la polemica, che inducono a rispondere ciò che lo scaltro operatore dell'informazione vuole: come si fa a non rimanere scioccati da quanto i giornalisti possano essere meschini? Giusto questa sera, al telegiornale, la cronaca di un altro tragico episodio: un bimbo di sei anni che cade dalla finestra della scuola... Una disgrazia, penso, davvero una disgrazia... ma eccola lì, la biondina di turno che deve emergere, farsi notare dal suo direttore e che per farlo non esita a dare in pasto alla televisione la vita di un'insegnante venticinquenne, sobillando alle mamme: "Ma dov'era l'insegnante? Lei crede alla tragica fatalità o si poteva evitare?". Come si può approfittare della debolezza di una mamma, in una tale situazione, e insinuare in lei il dubbio che magari l'insegnante sia colpevole di negligenza... Ovvio che si poteva evitare, come tante altre situazioni, così come è altrettanto ovvio che tutto può succedere, che le disgrazie sono sempre dietro l'angolo. Vi immaginate i familiari del bambino cosa possono pensare di fronte ad una tale domanda? Quali dubbi? Quali angosce? E che dire dei genitori dell'insegnante che sentono insinuare, in un telegiornale nazionale, che la loro figlia è responsabile della morte di un bimbo di sei anni? I giornalisti hanno un potere enorme e non ne fanno buon uso, anzi, se ne approfittano e processano le persone in diretta, senza arte ne parte, montano casi e rovinano vite! Un esempio, senza entrare nel merito della colpevolezza o dell'innocenza, è il caso dei fratellini di Gravina di Puglia... prima spariti, forse rapiti, poi scappati, fuggiti dal padre che li maltrattava e che addirittura ad un certo punto è finito in carcere perché colpevole di averli uccisi, e, infine, ritrovati morti perché probabilmente solo tragicamente caduti in un pozzo... Ebbene chi ha più sentito parlare di quel caso, dopo che il padre è stato scarcerato e si è fatta avanti la pista della fatalità? E questa non è la dimostrazione che alcuni giornalisti (ovviamente questo articolo non si riferisce alla totalità della categoria, ci mancherebbe, la maggior parte dei giornalisti, per

      pagina 01 di 03
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Bergamo, Emanuela, Fornoni, Contro, Giornalisti, Tg, Tv, Notizie, Spazzatura, Gossip, Pubblicità