Porta Sud e dallo spostamento dell’Accademia della Guardia di Finanza nel territorio di Grumello al Piano, delocalizzazione che si associa ad una parallela e massiccia opera di cementificazione dell’area che sta dividendo la popolazione ivi residente. Tali iniziative, essendo destinate a generare microrivoluzioni nel tessuto urbano cittadino e ad infondere nella città uno spirito parametropolitano, fatte ovviamente le debite proporzioni, costituiscono i punti di forza dell’attuale direttivo cittadino. Complessivamente negative e quindi impopolari appaiono, invece, le desistenze sulla realizzazione della Tangenziale Est, la discussa e non risolutiva riforma del sistema del trasporto pubblico su gomma con modifiche di percorsi, soppressioni e stravolgimenti di orari non ancora del tutto assorbiti ed, infine, la vendita, o svendita secondo alcuni, della BAS al gruppo bresciano antagonista dell’ASM, manovre che non sono state da tutti completamente metabolizzate e che hanno suscitato molte polemiche.
     Per il resto, scorrendo gli ordini del giorno, Palazzo Frizzoni ha svolto un’attività di ordinaria amministrazione, che si è limitata ad interventi di contenimento, ma senza una programmazione di ampio respiro, fatta eccezione per Porta Sud, progetto già al vaglio delle amministrazioni precedenti ma sicuramente opera di grande impatto socio economico e soprattutto di ampia riqualificazione ambientale e territoriale. Bergamo è una città che richiede interventi immediati in tema di sicurezza sul territorio, tema sul quale la giunta non sembra essersi adeguatamente soffermata se non disponendo interventi di piccolo cabotaggio e di minima efficacia.
     Vero è che se la città vive avvolta in una quiete apparente, lo stesso non può dirsi per la provincia, maggiormente esposta a ripetuti episodi di una microcriminalità sempre più invasiva ed è proprio su questo piano che, verosimilmente, la futura tornata elettorale vedrà schierati i rappresentanti delle forze politiche candidate a rappresentare i cittadini nel capoluogo. In ogni caso, i temi che determineranno i destini della futura amministrazione transitano dalla consapevolezza di raccogliere sfide immediate e non più differibili come, per esempio, la realizzazione della Pedemontana, il rafforzamento del trasporto ferroviario e dell’intermodalità, la lotta alla clandestinità e ai reati ad essa connessi, la repressione della criminalità attraverso un articolato sistema di controlli territoriali e di prevenzione, la programmazione della viabilità cittadina e provinciale e la tutela dell’ambiente anche con regressione e contenimento delle politiche assolute di cementificazione. Tali obiettivi saranno imprescindibili per rilanciare la città, ma soprattutto per rafforzarne un ruolo politico modificato che ha bisogno di interlocutori saggi, autorevoli e non condizionati da atteggiamenti remissivi e rinunciatari.

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