ESTETICA DEI MEDIA
                                 di Cristiano Calori

     L’epoca nella quale la nostra generazione ha la fortuna di vivere è sicuramente quella in cui la tecnologia ha dato maggiori possibilità all’uomo di partecipare direttamente al dibattito sui mutamenti della società stessa, di accedere a qualsiasi fonte d’informazione dalla rete Internet, di segnalare le proprie posizioni attraverso i Blog, di aderire a manifesti telematici, di inviare documenti ed immagini in tempo reale, muoversi velocemente ed accorciare le distanze tra i suoi simili. Lo stessoInfobergamo.it è l’esempio di quanto sto affermando, è un mezzo di diffusione di informazioni: semplice, immediato, gratuito e potente. Noi che viviamo in quest’epoca tecnologica abbiamo possibilità inimmaginabili solo sett’anni fa. Cosa comporta tutto ciò?
     Sicuramente ha reso la società più libera, ma anche più ristretta ed astratta (o liquida, come afferma Bauman), certamente più complessa ma pure affascinante. Senza troppo entrare nello specifico sociologico, mi limito semplicemente ad evidenziare la portata storica dell’epoca contemporanea che solo in pochi pare riescano a percepire distratti, i più, dalla quotidianità degli eventi. Questa premessa è necessaria per introdurre un tema: la potenzialità che la tecnologia mette a disposizione di chi si esprime attraverso le arti visive. In particolare, sembra che il video e il cinema stiano sfruttando appieno questo enorme potenziale, ne sono un esempio i numerosi film che hanno un forte impatto popolare e che hanno regalato immagini importanti della nostra epoca: cito per tutti “Matrix” dei fratelli Wachowsky, vera e propria pietra miliare dell’estetica contemporanea, oppure “Sin City” o “300”, tratti dal genio visionario e dalle chine di Frank Miller, scritti negli anni Ottanta ma resi possibili oggi cinematograficamente con le nuove tecnologie. Altri campi delle arti visive sembrano ancora legati ad un modo tradizionale di esprimersi: pittura, installazione-scultura e fotografia del reale.
     Eppure la caratteristica principale del nostro tempo è proprio quel enorme potenziale che la tecnica mette a disposizione dell’uomo e l’ingombrante presenza della stessa nella vita quotidiana dovrebbe stimolare gli artisti a ricercare nuove immagini e nuovi orizzonti cognitivi. Realtà virtuale e immagini virtuali, vedere ciò che l’occhio nudo non può vedere, questo è a mio parere il futuro delle arti visive.
     Interessante e molto attuale a questo proposito la mostra sulla “Nano arte” del mio amico Stefano Raimondi, tenutasi in occasione della scorsa edizione di Bergamo Scienza e della quale è stato fatto pure un ottimo catalogo. Illuminanti ed assolutamente da leggere sono i testi del Prof. Mario Costa, docente di

      pagina 01 di 02
 
 
 
 
 
         
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Massimiliano, Fuksas, Renzo Piano, Il sublime tecnologico, 2001 Odissea nello spazio, Kyashan, Terminator, Blade Runner, Sin City, 300