CITTÀ ALTA: L’ASCENSORE CHE NON PIACE
                                  di Cristiano Calori

     Continua a dividere l’opinione pubblica la scelta del vincitore del bando per la realizzazione di un ascensore di risalita per Città Alta, posto sotto le mura di Sant’Agostino. Innanzitutto, vorrei fare una premessa di carattere generale: l’epoca contemporanea, sempre più infarcita di opinionisti, tuttologi e cavalcatori delle ire del popolo, si sta caratterizzando per la storica e comica impotenza della sua classe dirigente e per l’imbarazzante mancanza di conoscenze specifiche della nostra classe politica; per rendersi conto di questo basta guardare ai curriculum professionali degli assessori, commercialisti alla cultura, maestre d’asilo alla mobilità, tanto per non fare dei nomi o degli esempi. In ogni altra


epoca storica, il Re, l’Imperatore, il Faraone, circondati dall’elite intellettuale, decidevano ed il popolo si inchinava alle loro decisioni; oggi, nell’era delle grandi democrazie occidentali, esprimiamo attraverso il voto la nostra preferenza politica e coloro che ottengono la maggioranza democratica non decidono un bel nulla, perennemente in balia di alcune minoranze che raccolgono firme, coinvolgono massaie e pensionati su scelte urbanistiche o di progettazione del territorio.
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