minuto. Tutto ciò è possibile attraverso semplicemente un tasto sul cruscotto, con la scritta sport, il quale, premendolo, agisce anche sulla risposta di sterzo, acceleratore e sospensioni.
     A fare compagnia a questo dispositivo anche il nuovo sistema TTC, che nelle tre lettere del suo acronimo racchiude le parole “Torque Tranfer Control” e che altro non è se non un congegno elettronico posto sull’asse anteriore della vettura in grado di migliorare la trazione su fondi a scarsa aderenza, trasferendo la motricità da una ruota all’altra in caso di “pattinamento”.
     Nell’abitacolo, oltre al già citato tasto Sport, fa la sua comparsa un indicatore della pressione di sovralimentazione munito anche di un indicatore a led per segnalare il momento migliore di cambiata; per chiudere il quadro delle dotazioni interne citiamo anche sedili sportivi dedicati, volante specifico e pedaliera in alluminio. Per il resto nulla si sa sulle prestazioni, visto che sono state volutamente e sapientemente celate per creare ancora più aspettativa intorno a questo piccolo gioiellino sportivo anche se, stando ad alcune indiscrezioni, si parla di velocità superiori ai 200 all’ora ed accelerazioni sotto i nove secondi nel classico zero-cento. Di certo, ci sono le ruote maggiorate da 17 pollici con pneumatici da 205/40, pinze dei freni Brembo dipinte di un bel rosso fuoco e due scarichi posteriori da far invidia ad una blasonata GT. Comunque vada, a parer mio, sarà un successo.
     Cambiamo pagina completamente spostando ora la nostra attenzione su di una vettura che in Italia non si è ancora vista, ma che in tutto il mondo è già diventata un mito e che, appena verrà commercializzata anche sul nostro mercato, sono sicuro raccoglierà un nutrito numero di estimatori: sto parlando della NISSAN GTR.
     In questa ultima edizione, la sportiva fiore all’occhiello della produzione giapponese ha perso la denominazione “Skyline”, che contraddistingueva in passato la base di partenza delle sue progenitrici proprio per farci capire che si tratta di un modello a se stante, tutto nuovo, non derivato da altra automobile di larga serie, e che ha come obiettivo primario quello di superare in prestazioni l’acerrima nemica e pietra di paragone Porsche 911 turbo, pur costando meno della metà. Questa quinta essenza di sportività è stata pazientemente sviluppata sul circuito tedesco del Nurburghring dall’elite del reparto tecnico sportivo della Nissan, con al seguito appunto una 911 turbo della casa di Stoccarda; fino a tanto che l’allieva non è riuscita a superare la maestra non ha avuto il via libera dagli ingegneri per l’avvio della produzione in serie.